Arrivano i fondi per gli stipendi, Asa e Cosmari respirano

Evitato all'ultimo momento l'ennesimo blocco della raccolta ma lasituazione resta critica
8 aprile 2010 - li.sa.
Fonte: Il Mattino Avellino

Evitato in extremis l'ennesimo rischio di un'emergenza rifiuti in città e nei comuni serviti dall’ex Cosmari Uno. Il pagamento del canone e della quota servizi per i mesi di gennaio e febbraio della città di Avellino - pur se arrivato con qualche ritardo rispetto agli impegni assunti dal sindaco Giuseppe Galasso in Prefettura - garantisce nuovo ossigeno, indispensabile per evitare un collasso del sistema. Il pericolo di una nuova interruzione del servizio - minacciata dai lavoratori Asa - è stato scongiurato, ma la situazione finanziaria resta drammatica. Dai giorni concitati con la protesta degli operai e l'intervento del prefetto è cambiato poco o nulla. Qualcosa è rientrato, ma i buchi da riempire sono troppi e molto vasti per pensare di poter arrivare - in breve tempo - ad una situazione di ordinarietà. Dopo una giornata passata a rincorrere il numero di un bonifico - effettuato dal comune di Avellino ma non ancora nelle disponibilità di IrpiniAmbiente - si spera di chiudere entro venerdì, al massimo lunedì, la partita degli stipendi dei lavoratori Asa e, con loro, dei Cosmarini. Ma le necessità e le emergenze cui far fronte restano numerose e non prorogabili. I dipendenti dell'azienda di viale Italia lamentano condizioni di lavoro difficili - a causa dei mancati incassi molti mezzi sono fermi ed altri non sono in uno stato ottimale - mentre gli addetti delle aziende dove vengono trasferite le varie frazioni di raccolta differenziata sono ancora in attesa di stipendi arretrati. I piccoli passi in avanti - registrati con il pagamento di una prima tranche dei debiti accumulati da parte di alcuni comuni - hanno garantito solo pochi giorni di tranquillità. L'approssimarsi di scadenze importanti ha rimesso in evidenza la fragilità e la criticità di un sistema che abbisogna di un intervento deciso e radicale per evitare la ripresentazione ciclica delle solite difficoltà. Per questo - nella mattinata odierna - una delegazione di addetti dell'Asa si recherà presso il palazzo di Governo chiedendo di essere ricevuta dal prefetto. «È impensabile - evidenzia Luigi Casanova della Uil - essere costretti, ogni mese, a rincorse e proteste, minacciate o attuate, solo per ottenere il pagamento degli stipendi. Inoltre, le condizioni in cui siamo costretti ad operare peggiorano di giorno in giorno mettendo a rischio la nostra salute. C'è bisogno di una nuova azione forte del prefetto per avviare un percorso che ci porti alla possibilità di gestire il servizio senza affanni e continue difficoltà». È necessaria - secondo organizzazioni sindacali e addetti ai lavori - una nuova sollecitazione nei confronti di comuni morosi ed amministratori sordi ad appelli che, nel corso delle settimane, si sono fatti sempre più pressanti e stringenti. Riemerge, in questa fase, l'ipotesi, più volte ventilata ma sempre rimasta inattuata, di ricorrere alla linea dura - leggi nomina di commissari ad acta per gli enti inadempienti. Certo è che è necessario tracciare una linea e avviare un percorso nuovo, che poggi le basi su comportamenti diversi e, soprattutto, sul rispetto degli impegni, onde evitare di far esplodere, prima ancora dell'avvio, il nuovo sistema di gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti su base provinciale.

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