Svolta nella vertenza Real Beef, si torna al lavoro
Dal rischio licenziamento alla speranza di un futuro più roseo. Dal sequestro preventivo operato dalla Procura della Repubblica di Ariano alla volontà dei vertici aziendali di incrementare i propri volumi produttivi ed anche l’occupazione: si parla di 35 nuove unità lavorative. Capita tutto in venti giorni. È il caso anomalo della «Real Beef», il macello industriale di Valle Ufita che lavora per la Mc Donald’S e fa parte del gruppo «Cremonini». Il macello che, in controtendenza con quanto accade nel settore industriale della provincia, ha «provato» la resistenza dei 101 lavoratori messi all’improvviso (20 marzo scorso) alla porta non tanto per ragioni di carattere produttivo, quanto per cause giudiziarie. Ma ieri, finalmente, è finito un incubo e per le famiglie dei lavoratori è tornato il sereno, grazie anche all’impegno trasversale di parti sociali, enti locali e livelli istituzionali. L’incontro svoltosi nella tarda mattinata presso il Tribunale di Ariano Irpino ha, di fatto, invertito la rotta di una vertenza che qualche giorno fa aveva spinto i vertici della «Real Beef» a palesare «addirittura» la «volontà di trasferirsi altrove, chiudendo lo stabilimento di Flumeri». Il Procuratore capo Luciano D’Emmanuele, nel corso di un vertice ristretto con il proprietario dell’opificio, Gerardo Cozza, e con alcuni tecnici del macello, ha stilato le prescrizioni tanto attese, utili a individuare i tempi e le procedure che l’azienda dovrà adottare per l’ottenimento del dissequestro. Si tratta di accorgimenti di ordine tecnico. L’azienda, ovviamente, si è impegnata ad intervenire immediatamente (si tratterebbe di sistemare alcune tubazioni di scarico utili ad abbattere le emissioni maleodoranti). Dopo gli interventi ci sarà il verbale del Ctu per la verifica di quanto attuato. E se tutto andrà per il verso giusto la riapertura del macello sarà garantita in tempi ristretti (30 giorni). La notizia ha rasserenato i lavoratori che già in mattinata avevano colto segnali di buon auspicio, per certi versi, dall’impegno assunto ad Avellino al Tavolo anticrisi. Presenti, oltre a Rosanna D’Archi per Confindustria, le rappresentanze provinciali di Uil e Ugl con i segretari provinciali della Cgil (Vincenzo Petruzziello), della Flai-Cgil (Aniello Vece) e della Fai-Cisl (Raffaele Tangredi), e con il segretario regionale di categoria Carlo Colarusso (Cisl). Vi erano anche le Rsa dell’azienda. La «Real Beef» è stata rappresentata dai dirigenti Alessandro Di Conza, Luca Zinco e Benedetto De Vito, con il consulente Fischetti. La presenza al tavolo anticrisi del presidente Cosimo Sibilia ha rappresentato la testimonianza tangibile di come l’ ente di Palazzo Caracciolo abbia interpretato in maniera repentina le esigenze dei 101 lavoratori. E in virtù dei buoni rapporti personali con il Sottosegretario di Stato al Lavoro, Pasquale Viespoli, il senatore Sibilia ha garantito il coinvolgimento pieno del Ministero al ramo, ed il contestuale trasferimento della vertenza ai livelli regionali con la partecipazione del neo Governatore Caldoro. «Ad oggi – aveva spiegato Sibilia - posso ritenere che ci sono le premesse per superare l’empasse sia per la giusta interpretazione data al caso dai vari livelli politici e sociali, sia perché da parte del Procuratore Luciano D’Emmanuele (ieri c’è stato un breve colloquio telefonico tra i due, ndr) vi è stata la piena disponibilità rispetto alle esigenze dei lavoratori e dell’azienda». Poi, l’assessore al lavoro Giuseppe Solimine in una nota anticipa di «aver avviato la procedura di richiesta della cassa integrazione in deroga (in attesa del dissequestro, ndr), sollecitando, contestualmente, il Ministero del lavoro affinché siano accelerati i tempi per tenere un incontro con il sottosegretario Pasquale Viespoli». Al tavolo anticrisi presente anche l’amministrazione comunale di Flumeri che, per mezzo del vicensidaco Adriana Del Sordo, ha garantito massima sollecitudine per la concessione delle dovute autorizzazioni. «Stavolta – chiosa Raffaele Tangredi (Cisl) – ha vinto la sinergia istituzionale, grazie anche al nostro impegno ed alla sensibilità della magistratura». E Vece (Flai-Cgil) aggiunge: «Possiamo gioire per aver ridato speranze concrete ai 101 lavoratori».