Il progetto La sfida gastronomica lanciata dalla Cia

Lattughe fertilizzate con il compost

Ieri la prova palato
Il presidente Oliva: stiamo lavorando anche sulle portate
2 aprile 2010 - Viviana Navarra
Fonte: Il Mattino Salerno

Dodici varietà di lattuga: sei trattate con fertilizzante chimico e sei con compost ottenuto dalla parte organica della raccolta differenziata. Quali sono le migliori? Deciderlo non è impresa facile. La prova "palato" è avvenuta ieri pomeriggio presso il ristorante Trianon, che ha raccolto la sfida della federazione italiana agricoltori. È stata la Cia, insieme al dipartimento di Chimica dell' Università degli Studi di Salerno guidato dal professore Stefano Castiglione, a portare in produzione diverse varietà di insalata, utilizzando nella fase colturale solo compost di qualità ottenuto dalla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Il progetto, sperimentato per la prima volta in provincia di Salerno, è nato nel 2008 per contrastare l'emergenza rifiuti ed ha ricevuto un finanziamento di 260.000 euro dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. «Questo particolare compost di qualità -spiega il Presidente della Cia di Salerno, Domenico Oliva- oltre a dare una giusta collocazione ai rifiuti organici, promuove la fertilità dei terreni migliorandone le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche». «Il terreno di 1500 metri che abbiamo utilizzato per la semina di queste varietà di lattuga fa parte dell'azienda agricola "Frigenti Giuseppe" di San Valentino Torio e il compost adoperato, secondo i nostri calcoli, corrisponde ai rifiuti umidi di cinquanta famiglie». L'uso del compost in agricoltura è già di per sé una pratica "ecologica", perché viene impiegato un materiale che deriva dal recupero in condizioni controllate di matrici organiche selezionate, altrimenti destinate allo smaltimento in discarica. Il compost è caratterizzato da un elevato contenuto di sostanza organica stabilizzata che ha due importanti effetti: il primo è un miglioramento generale delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno, che risulta salvaguardato da fenomeni di erosione; il secondo è un progressivo accumulo di carbonio nel suoloche aiuta a contrastarel'effetto serra. «L'incidenza economica non è da sottovalutare - sottolinea Giuseppe Frigenti, titolare dell'omonima azienda agricola -: basti pensare che un quintale di compost costa cinque euro mentre un equivalente di fertilizzante chimico costa ben settanta euro». La prossima sfida della Cia riguarderà sempre l'utilizzo di fertilizzante chimico su alcune colture e quello di compost su altre ma stavolta alla "prova palato" (prevista per giugno ndr) andranno le patate. «L'agricoltura può dare molto all'ecologia, in particolare può essere soggetto attivo nello smaltimento dei rifiuti - conclude Domenico Oliva-. Questo è un progetto giovane fatto dai giovani: il futuro nasce da qui».

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