Lo scandalo del Consorzio di bacino: silurato Scialdone, promozioni azzerate
Consorzio Napoli-Caserta: azzerate tutte le promozioni successive al 31 dicembre 2008. Lo ha deciso il commissario liquidatore e gestore dell’ente Gianfranco Tortorano che contemporaneamente non ha confermato nell’incarico il direttore generale Antonio Scialdone, al centro di numerose inchieste giudiziarie anche a causa degli avanzamenti di carriera concessi negli ultimi mesi in concomitanza con la campagna elettorale della moglie, Michela Pontillo. L’aspirante consigliera regionale è risultata poi prima dei non eletti nella circoscrizione di Caserta nella lista Mpa-Nuovo Psi e Pri per Caldoro Presidente, con 5.646 preferenze. Tortorano ha contemporaneamente nominato Giuseppe Venditto coordinatore dell'unità di direzione affiancandogli Giuseppina Flagiello, Francesco Raucci, Isidoro Perrotta, Antony Scialdone, Marina Fedele. Sarà anche formata una struttura di staff con consulenti esterni. Già nel mese di marzo i dipendenti troveranno nella busta paga la dicitura: «Salvo conguagli in base alla legge del 26 febbraio del 2010». In pratica i lavoratori dovranno restituire tutti i soldi ricevuti grazie alle promozioni ottenute dopo il 21 dicembre del 2008. La decisione di azzerare togliere l'incarico al direttore è arrivata al termine di una riunione tenuta nella sede del consorzio unico in corso Giannone a Caserta. Al temine i dipendenti che si erano assiepati nei corridoi, hanno applaudito Scialdone. E in queste ore stanno raccogliendo le firme su di una petizione in sua difesa. Ieri Scialdone era stato ascoltato dalla commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e dopo quatto ore di audizione (oltre al direttore era stato ascoltato anche il prefetto Biagio Giliberti commissario straordinario per la Provincia di Caserta) maggioranza e opposizione si sono dichiarate «sbigottite», come ha spiegato il presidente Gaetano Pecorella. Tanti gli elementi giudicati inquietanti dai parlamentari: dal numero di dipendenti del consorzio, troppo elevato rispetto alle necessità, alle indennità ritenute esorbitanti, agli appalti esterni. A cominciare da quelli per i trasporti: il solo noleggio degli automezzi costa 7 milioni di euro all'anno. Nel sostenere la necessità delle promozioni Scialdone ha parlato di forti pressioni che sarebbero venute dai sindacati che, a suo parere «hanno di fatto gestione del consorzio e decidono quando farlo funzionare e quando no» e ha poi sostenuto che «non ci sono infiltrazioni camorristiche all'interno dell'ente e se c'è un'interfaccia con la criminalità organizzata è all'interno delle sigle sindacali autonome». Totalmente diverso il racconto del prefetto Giliberti che ha spiegato: «In questi anni c'è stata un uso approssimativo e abbastanza disinvolto delle risorse pubbliche ed è fuori di dubbio che la criminalità organizzata abbia avuto nel passato, ma anche nel presente, interessi pesanti sul consorzio». Oggi le decisioni del liquidatore che, insieme ai dirigenti del consorzio, sarà ascoltato dopo Pasqua dalla commissione parlamentare sulle ecomafie.