Sos dal Parco nazionale del Vesuvio
LE PRIME parole sono per ilneopresidente Stefano Caldoro. Un appello a chi si avvia ad affrontare, per la prima volta, la scottante questione rifiuti. «L'invito che rivolgo al presidente Caldoro è di allargare anche al govemo il principio di discontinuità. E di sostenere la nostra protesta, puntando su tutte le alternative concretamente esistenti all'apertura di nuove discariche, specialmente in area naturale protetta, prima fra tutte il deciso ricorso alla raccolta differenziata. Come una legge dello Stato impone di fare». Ugo Leone, presidente dell'Ente parco nazionale del Vesuvio, si rivolge aipolitici per scongiurare lo sversamento di milionidi tonnellate di rifiuti proprio al centro del parco, riserva Unesco . Due discariche di tal quale sono previste tra Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase, consentite dal decreto legge del 23 maggio 2008, convertito poi in legge due mesi dopo, in deroga alla legge quadro sulle aree protette. Normativa che invece impedisce l'apertura didiscariche e cave all interno di un parco naturale. Vincoli aggirati, per , perilVesuvio. Che diventa, la prima area protetta d'Italia con due discariche al suo interno. IJn'area di sversamento, attiva da qualche tempo, è già in avanzata fase di decomposizione. L'altra, in corsodi preparazione, è la pi devastante. La Cava Vitiello, giudicatalapi grande discaricadelMeridione, si avvia a diventare uno dei pi grandi siti di stoccaggio d'Italia, dicono gli ambientalisti. Pronta ad accogliere a regime 3 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti. »Ma che arriverà a stoccame, presumo, 8-7 milioni» precisa Leone. E di ieri la comunicazione della presidenza del Consiglio dei ministri circa la ripresa immediata dei lavori sulla strada che a quella discaricaconduce. Nonostante ci sia un ricorso pendente al Tar sulla viabilità esterna della strada. Gli eventi conoscono un'accelerazione, proprio ora che go vemo e regione sono dello steso colore. Questa la preoccupazione primaria del presidente Leone. «o listato a lutto il sito del parco, provocatoriamente aggiunge Leone quando governo e regione erano guidate da due coalizioni politiche diverse. Quel gesto voleva essere un monitoperloro. Ora che quel colore èlo stessopotrebbeesserviunultenore motivo di preoccupazione. Perché temo che il govemo della regione appena nato possa seguire, inmateria dirifiuti, ledirettive del governo del paese». In questi anni, l'Ente parco si è battuto in silenzio. a provato a contrastare le decisioni del govemo con i ricorsi al Tar (due sono già stati presentati, un terzo è in preparazione). L'appello al tribunale finoraharallentato ilavon. Ma ora la situazione richiede unamobiitazione.Acuihanno risposto in tanti. I cittadini dei tredici comuni del parco, riuniti in comitato, stasera alle 21.30 si riuniscono in assembleaproprio davanti al sito di Terzigno. Legambiente Campania il 9 aprile porta in piazza il funerale del fl sito Rifiuti tra gli alberi del Parco nazionale del Vesuvio, area protetta e riserva Unesco Sopra, il presidente Ugo Leone parco e prepara per il 7 maggio una grande manifestazione di protesta. »Bisogna costruire subito un'alternativa», chiede Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania. »Confidiamo nel nuovo govemo regionale». »Sono appena stato sul posto e ho visto da vicino l'area della discarica conclude Ciampiero Samurri, presidente Federazione italiana parchi e aree protette sono rimasto esterrefatto. Sembra fatto apposta. Sannobene che èvietato dalla legge e cosa fanno? Scelgono proprio un'area del 10 per cento del territorio italiano occupato daiparchiper aprire due discariche. Dove intomo ci sono imprese agricole di eccellenza. E ignorano il 90 per cento dello spazio restante. Un'assurdità».