Emergenza rifiuti, conto di 14 milioni
Maddaloni. È un conto salato. E che oggi è inavvicinabile per le magrissime casse comunali. Il costo dell'emergenza rifiuti (raccolta supplementare e trasporto temporaneo), sommato al noleggio di Tir, rimorchi e container (per l'accumulo temporaneo), aggravato dai danni procurati ai mezzi (rottura, degrado e incendio) fanno 14 milioni di euro. È questo il totale choc delle operazioni di pulizia del territorio, organizzate dal comune, durante la crisi acuta della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel dicembre 2007 e nei primi mesi del 2008. In quel periodo, l'ex-amministrazione Farina fece ricorso ai Tir contenitori. L'assemblaggio provvisorio dei rifiuti a bordo dei mezzi d'opera, parcheggiati nelle aree periferiche, fu all'epoca una mini-emergenza nell'emergenza. In attesa della rimozione dei rifiuti, in discarica o verso altre regioni, furono stivate più di 500 tonnellate sui Tir. A questi, perdurando la crisi, si unirono cassoni, compattatori e container. In cifre, in via Santafede (attigua all'autostrada A30) furono parcheggiati oltre 70 Tir. Sostituiti poi da cassoni adibiti al trasporto merce. Ai costi di noleggio e di movimentazione si sono aggiunti i danni per la combustione successiva dei contenitori. Da qui, la somma esagerata dei costi. L'autosufficienza, cioè la capacità di organizzare in proprio lo stoccaggio dei rifiuti garantendo la pulizia dell'area urbana, si è rivelata una illusione pagata a caro prezzo. «Al danno della catastrofe finanziaria - commenta Giuseppe Barbato (popolari liberali e all'epoca del comitato di protesta)- per fortuna non si è aggiunta la catastrofe ambientale. È merito dei cittadini che Maddaloni in rivolta se oggi non ci ritroviamo alle prese con un nuovo disastro ecologico tipo ex-Foro Boario. Allora, scongiurammo l'apertura di un nuoyo sito di trasferenza in località Balza e poi in località Palmentiello o quello nell'Interporto Sud Europa».