Consorzio rifiuti e voto di scambio indagati Scialdone e la moglie
Hanno atteso che si concludessero le operazioni di voto, poi dal comando provinciale è arrivato il via libera alle operazioni. Ieri pomeriggio, gli agenti del Nucleo operativo della guardia di finanza di Caserta hanno eseguito un blitz in alcuni comitati elettorali, oltre che nell’abitazione di Michela Pontillo, 24 anni, candidata al consiglio regionale nella lista «Per Caldoro presidente» e moglie di Antonio Scialdone, discusso direttore del consorzio unico per i rifiuti Napoli-Caserta. Le perquisizioni, quattro in totale, disposte dai pm Donato Ceglie, Antonella Cantiello e Silvio Marco Guarriello, hanno interessato i comitati di Caserta (San Clemente), Vitulazio e Capodrise, città dove risiede la famiglia Pontillo, e la casa dei coniugi Scialdone, a Vitulazio. L’inchiesta, per la quale la Pontillo e Scialdone sarebbero iscritti nel registro degli indagati, condotta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, scaturirebbe dalla denuncia presentata dal segretario nazionale di Rifondazione comunista Paolo Ferrero per il reato presunto di voto di scambio e di altri reati connessi. Secondo Ferrero, Scialdone, durante la campagna elettorale, avrebbe, in alcuni casi, firmato promozioni e, in altri, fatto pressioni su alcuni lavoratori del consorzio al solo scopo di ottenere voti per la moglie. Un’accusa rispetto alla quale la Pontillo si è sempre difesa, ribadendo l’estraneità ai fatti del compagno e definendo il segretario di Rifondazione il regista occulto di una messa in scena per nascondere i guasti della sinistra in Campania. «Se questo signore – ha dichiarato la giovane esponente del centrodestra, riferendosi a Ferrero – avesse avuto un vero interesse ad approfondire la questione, avrebbe parlato con tutti i dipendenti e non con un gruppetto di comunisti che ha architettato ad arte questa fiction preelettorale». L’attività svolta ieri dalle fiamme gialle era tesa a individuare e acquisire prove documentali che dimostrino l’impianto accusatorio formulato dai pm. «La mia assistita ha fiducia nella magistratura ed è ha disposizione dei giudici per chiarire la sua pozione e quella del marito», ha dichiarato Giuseppe Cicala, legale della Pontillo. Per la verità, il nome di Antonio Scialdone compare già nell’ordinanza di arresto di Nicola Cosentino ed in altre inchieste sul ciclo dei rifiuti e sui Regi Lagni, a partire da quella sulla «Recam», società regionale. Di legami tra camorra e politica, pratiche di voto di scambio, condizionamenti ed infiltrazioni della camorra al Comune di Vitulazio e collegati alla figura del direttore del consorzio sui rifiuti si parla anche in un’interrogazione parlamentare inviata al ministro dell’interno Roberto Maroni e a quello della giustizia Angelino Alfano da quindici deputati e senatori del Partito democratico e dell’Italia dei Valori.