Maddaloni

Hydrogest salta il piano di protezione alluvioni

26 marzo 2010
Fonte: Il Mattino

MADDALONI. Non ci saranno difese contro l'allarme alluvione: la minaccia ambientale che affligge le aree periferiche tra Maddaloni e Acerra. Ha fatto flop il progetto, sottoscritto dal coordinamento istituzionale (costituito dal Comune di Maddaloni, dalla Regione Campania, dalle Provincie di Caserta e Benevento), nella primavera 2009. Sprecato un anno, il tempo necessario per attivare le «opere di mitigazione dei rischi» e per fermare l'onda di piena, alimentata dal collasso strutturale del collettore fognario ex-Casmez che inonda periodicamente l'area urbana di via Cancello: al confine tra Maddaloni, San Felice a Cancello e Acerra. Servivano 12 mesi per arginare gli effetti delle possibili precipitazioni di primavera e quelle intense del prossimo autunno. Invece, l'Hydrogest non ha attivato le «vie d'acqua alternative»: opere di contenimento delle immissioni a monte delle acque nere (deviazione nella zona di Arpaia) e di riattivazione a valle dei canali di deflusso alternativi già esistenti nella zona di Acerra. Un modo per ridurre le portate e scongiurare l'esondazione delle acque nere provenienti dal basso Beneventano e dai centri della Valle di Suessola. Il tutto sempre in attesa dell'ampliamento dell'ex-Casmez o dello sversamento di parte dei recapiti nell' «attiguo collettore fognario provinciale di via Calabricito». Costo 10 milioni di euro. «Si sappia - testimonia Domenico Crisci, presidente del comitato civico di via Cancello - che, anche quest'anno, i liquami torneranno a sommergere i campi coltivati, strade, cantine, garage e abitazioni a piano terra abbattendo mura perimetrali e trascinando via persino effetti personali e masserizie». Scene da un disastro ambientale: in via Cancello i residenti hanno eretto dighe artigianali per fronteggiare le improvvise ondate di piena notturne della fogna. m.t.

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