Bollette rifiuti, stop all’applicazione dell’Iva
Occhio alla bollette dei rifiuti. Molti comuni, incuranti della sentenza della Corte Costituzionale, che ha giudicato illegittima l’Iva applicata sulle bollette, continuano a maggiorare la tassa sui rifiuti solidi urbani del 10%. La denuncia parte dalla Federconsumatori che, in virtù della sentenza numero 238 del 24 luglio 2009, ha attivato uno sportello per aiutare i cittadini a presentare la domanda di rimborso. Molti comuni, a cominciare da Avellino, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, hanno eliminato la voce Iva dalle bollette ma sono ancora tanti, secondo la Federconsumatori, che continuano ad applicare illegittimamente l’Iva sulla tassa sui rifiuti. Per quanto riguarda le riscossioni precedenti alla sentenza, non c’è ancora un orientamento definito, tanto che alcuni comuni si sono rivolti al legislatore per sapere se debbono o meno rimborsare le somme riscosse ma, dal 2009, non ci sono dubbi: l’Iva sulle bollette dei rifiuti non va pagata. «Invitiamo gli utenti a controllare le bollette - afferma Fiorentino Lieto della Federconsumatori -; se nelle relative fatture si riscontra che è stata addebitata l’Iva si può chiedere il rimborso e la cessazione immediata dell’imposta. La distrazione dei comuni costa al cittadino almeno 35, 40 euro all’anno ma la somma va moltiplicata per il numero di anni in cui l’Iva è stata riscossa dall’ente in maniera illegittima. A livello nazionale, la Federconsumatori ha chiesto al Ministero delle Finanze che vengano date precise disposizioni agli enti locali affinché sia data piena attuazione alla sentenza. A livello locale, abbiamo attivato uno sportello al quale i cittadini possono rivolgersi per compilare gli appositi moduli e ricevere tutta l'assistenza necessaria».