"Svolta subito", per la frana De Biase cambia
ma per superare l'impasse occorre un sito di stoccaggio
Montaguto. Il commissario per l’emergenza frana, Mario De Biase, non ammette più ritardi, nè indecisioni da parte dei suoi più stretti collaboratori. Gli impegni assunti col sottosegretario Guido Bertolaso vanno onorati. Per questo motivo ha modificato la squadra che lo affianca, accingendosi a nominare anche un nuovo responsabile unico del procedimento. Bisogna imprimere una svolta nella gestione della frana di Montaguto. Eliminare subito il terreno argilloso per liberare la ferrovia e la bretella, avviare i lavori di messa in sicurezza della montagna, ritornare al vecchio tracciato della statale 90 delle Puglie. «Per le risorse - spiega - bisogna attingere ai 38 milioni di euro disponibili per la Regione Campania nell’ambito dei fondi Fas. Al momento non so, tuttavia, quali risorse siano necessarie per la nuova emergenza e per il progetto definitivo. Certo, bisogna fare subito i conti per non andare incontro a brutte sorprese. Come pure bisogna chiudere al più presto la contabilità per i lavori in corso». In realtà a preoccupare è anche la questione relativa ai siti di stoccaggio. Qualche polemica non manca. Così come qualche interferenza politica di troppo. Solo 100mila metri cubi di terreno argilloso dei 700mila da rimuovere ai piedi della frana saranno, infatti, stoccati in un’area alquanto distante dall’alveo del fiume Cervaro. Per il resto si ipotizza l’utilizzo di terreni a ridosso del greto del corso d’acqua. Basta fare riferimento alle aree indicate dalle Ferrovie dello Stato, alcune delle quali già scartate perchè considerate non idonee. Non si corre forse il rischio di provocare un ulteriore disastro ambientale? È la domanda che Marcello Zecchino, ex assessore provinciale all’Ambiente ed ex sindaco di Montaguto, pone al commissario De Biase e agli altri soggetti interessati alla frana, Anas, Autorità di Bacino e Ferrovie. «A guasti ambientali già acclarati - sostiene - se ne stanno per aggiungere altri. Non si può trasportare questo terreno vicino al fiume, occorre individuare siti diversi. Questa vicenda conferma ancora una volta come ci si muova tra errori e sprechi. Per non parlare di strumentalizzazioni politiche». Zecchino sostiene, infatti, che «si assiste ad uno sterile scaricabarile; un’area geografica è in agonia per colpa delle responsabilità di tutti i livelli istituzionali coinvolti nella gestione dell’annosa vicenda». «Se è vero che la Regione Campania - precisa - è stata individuata come commissario delegato per l’emergenza, fallendo il compito assegnatole dalla Presidenza del Consiglio, è altrettanto vero che quest’ultima non ha operato alcuna attività di controllo, nè tantomeno ha mai revocato il provvedimento che fissava gli obiettivi da raggiungere. Negli anni scorsi nascondendosi dietro il velato scudo della mancanza di competenze, hanno fatto davvero poco anche gli enti locali e gli enti sovracomunali. Non c’è stata mai una vera mobilitazione civile. La frana non riguarda un solo comune, ma un intero territorio. Insomma, non ci possono essere scusanti per nessuno. Eppure in un documento prodotto dall’Amministrazione Provinciale nel lontano 2006 tutto ciò che occorreva fare era stato ampiamente spiegato. La realtà è, tuttavia, ben diversa. Oggi, con la chiusura della ferrovia, parliamo di emergenze ancora maggiori. Ma chi può scommettere sui risultati delle nuove iniziative?». Intanto il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, ha indirizzato alla struttura commissariale una proposta per la realizzazione di una strada di collegamento diretto tra Montaguto e Greci, seguendo vecchi percorsi rurali. Potrebbe essere un’alternativa che contribuirebbe a ridurre i disagi nei collegamenti tra comuni limitrofi.