Danni all'ambiente, il Comune finisce sotto inchiesta
MADDALONI. Danni causati all'ambiente (suolo, aria, acqua) e danni arrecati alle persone. Deciderà la magistratura sulla consistenza delle emissioni non controllate di diossine in atmosfera e sui rischi a cui è stata sottoposta la popolazione di Maddaloni. Comunque, il Comune è finito sotto inchiesta. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (sezione staccata di Marcianise) ha ordinato indagini scientifiche autonome sugli effetti della combustione (durata almeno due anni) di 4500 tonnellate di rifiuti stoccati nella discarica urbana dell'ex-Foro Boario, sito attivato in una zona urbanizzata. E per questo il Comune è stato chiamato in giudizio per «omesso intervento di messa in sicurezza del sito». Arbitro della contesa è Paolo Vincenzo Pedone, preside della facoltà di Scienze Ambientali. I tecnici, incaricati della consulenza d'ufficio, dovranno «accertare tutti i fenomeni riconducibili alle immissioni nocive». E poi dovranno documentare se, in che misura e per quanto tempo, le diossine, liberate dall'ex-sito di trasferenza, abbiano bersagliato le abitazioni private. Ma al Tribunale interessa conoscere se c'è stata «condotta omissiva del Comune». In tal caso, la Sun dovrà quantificare i danni prodotti. L'accertamento e la quantificazione dei danni l'hanno chiesta i cittadini confinanti con la discarica urbana in autocombustione. Per due anni ininterrotti, secondo gli avvocati di parte, «sono stati costretti a convivere con la diossina liberata dalle fumarole e prodotta dai rifiuti sepolti». In parallelo, è stata attivata l'azione di accertamento, giudiziario e procedurale, intentata dal ministero dell'Ambiente (ex-art. 309 del Dl 152/2006) «sull'omesso avvio di azioni urgenti relative all'adozione delle misure di precauzione, di prevenzione o di ripristino ambientale». Se dovesse essere riconosciuto il danno, per la prima volta in Campania, i cittadini dovrebbero essere risarciti per fatti legati all'emergenza rifiuti. Sarà paradossale ma anche il Comune si considera parte lesa. E pretende risarcimenti, dall'ex-Commissariato all'emergenza rifiuti, per i «gravissimi danni e per i costi sostenuti nel tentare di limitare i disagi e contenere per quanto possibile i rischi di contaminazione ambientale».