Montaguto

Frana, un mese per riattivare la ferrovia

Il vertice tra Anas e Trenitalia ha permesso al commissario di fissare i tempi d'intervento
23 marzo 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il mattino Avellino

Montaguto. C’è l’indicazione di una data per la ripresa dei collegamenti sulla linea ferroviaria Benevento - Foggia. Il commissario per l’emergenza frana, Mario De Biase, che ha presieduto a Napoli un vertice operativo con Ferrovie dello Stato e Anas, ha annunciato il ripristino del servizio ferroviario entro la fine del mese di aprile. «Ci siamo dati questo obiettivo - spiega De Biase - sulla scorta dei rilievi eseguiti in loco da protezione civile, vigili del fuoco e tecnici dell’ente ferroviario. Se il movimento franoso si arresta e riusciamo a eliminare al più presto i 700mila metri cubi di terreno accumulatisi ai piedi della frana, si può anche sperare di rimettere in sesto la ferrovia entro trenta giorni. È evidente che bisogna lavorare a pieno regime, in sinergia con le Ferrovie dello Stato e l’Anas, e sperare di non andare incontro a sorprese. C’è un cronoprogramma. Ho dato la mia parola al sottosegretario Bertolaso, spero di poter mantenere gli impegni assunti anche con le amministrazioni locali». Questo vuol dire far tornare i treni lungo questa tratta, ma anche ripristinare i collegamenti sulla bretella, che interessano di più i residenti. Ad ogni modo per imprimere una svolta alla situazione dal vertice di ieri è stata presa anche un’altra importante decisione. È stato costituito ”un gruppo permanente di lavoro” - così lo definisce De Biase - col compito di redigere quasi giornalmente un rapporto sull’andamento dei lavori in corso nell’area frana. «Questo ci permette di capire - riprende De Biase - se veramente siamo in grado di rispettare i tempi assegnatici per eliminare le varie emergenze». Nel corso del vertice di ieri, le Ferrovie dello Stato, hanno confermato, inoltre, la disponibilità all’individuazione di nuovi siti per lo stoccaggio del terreno argilloso. Un’area adiacente lo scalo ferroviario di Savignano, in realtà, è stata scartata. Non risulterebbe adeguata allo scopo, perché troppo vicina al fiume Cervaro. Adesso si punta su altri terreni di proprietà dell’ente situati dopo Montaguto, nonché su terreni di privati. L’obiettivo rimane quello di stoccare circa 400mila metri cubi di terreno. Gli altri 300mila vanno sistemati a località Tre Confini e nell’area già parzialmente occupata a località Ischia. Altro impegno che il commissario De Biase ha ”strappato” all’Anas è quello di far asfaltare il tratto della statale 90 delle Puglie che va da Savignano Scalo all’area frana. «Quando saremo in grado di riaprire la bretella - spiega il commissario - non ci possiamo trovare con un tratto di strada che parte da Savignano Scalo così dissestato. L’Anas deve migliorare la carreggiata e rifare la segnaletica verticale e orizzontale. La strada è stata, tra l’altro, invasa dal fango e danneggiata dai mezzi che operano nella zona». Nel frattempo si sta mettendo a punto anche il progetto definitivo per la messa in sicurezza della frana e il recupero del vecchio tracciato della statale 90 delle Puglie. Il professore Cascino e la sua equipe sono a buon punto. «Quando siamo pronti - annuncia De Biase - sarà organizzata una conferenza di servizi. Non solo con Ferrovie dello Stato e Anas, ma anche con Autorità di Bacino, Regione ed enti locali. Si tratta di mettere a gara un progetto che convinca tutti e possa finalmente risolvere il problema frana». Un appello a fare presto parte, infine, dal sindaco di Montaguto. «L’economia locale - spiega - è sempre più in ginocchio. Chiediamo al commissario di non deludere le nostre attese. La gente è esasperata. Per raggiungere Ariano si impiega fino a 50 minuti».

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