Rifiuti, arrivano i nmezzi e riparte la raccolta
Aversa. «I cumuli di rifiuti, presenti in città da più di una settimana, saranno rimossi nel giro di qualche giorno. La raccolta, al ritmo di 200 tonnellate al giorno, è ripresa. Ma è difficile escludere che non si avrà, già tra qualche settimana, una nuova crisi». Non un'emergenza, improvvisa ed imprevedibile, quella vissuta dalla città di Aversa, ma una crisi provocata da un sistema di gestione dei rifiuti che il sindaco Domenico Ciaramella non esita a definire «scellerato». Così il primo cittadino, in una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di ieri, ha spiegato le ragioni di un dramma che ha riportato le strade cittadine ad essere invase da tonnellate (l'ultima stima sfiora quota 1000) di rifiuti. «La stranezza di questa vicenda mi ha colpito profondamente - spiega - nei primi giorni della protesta, ho trovato telefoni spenti e bocche cucite. Ho deciso, quindi, di rivolgermi al governo centrale, minacciando, in caso di mancata rimozione dei rifiuti, di far saltare le elezioni. Avrei chiuso le scuole, sedi dei seggi elettorali, se non mi avessero dato ascolto». Ciaramella ripercorre le tappe della crisi. «Il generale Mario Morelli, braccio destro del capo della protezione civile Guido Bertolaso, mi ha dato ascolto - ricorda - sono, così, arrivati in città, scortati dai militari e dalle forze dell'ordine, dieci automezzi di società private, che insieme ai sei del consorzio unico, hanno iniziato la raccolta, dando priorità a scuole, ospedali e cliniche. Sono riuscito a dialogare con una delegazione dei 106 dipendenti del cantiere di Aversa che, dopo alcuni momenti di tensione, hanno deciso di riprendere a lavorare». Ciaramella sottolinea le deficienze del consorzio unico (al quale saranno addebitati i costi, ancora sconosciuti, dell'operazione straordinaria di pulizia del territorio). «Gli avversari politici e i candidati in cerca di visibilità hanno criticato ingiustamente questa amministrazione - dice - come ente comunale, siamo vittime di un sistema consortile, le cui responsabilità devono essere accertate dalla magistratura». Incalzato, il sindaco Ciaramella, che è stato anche responsabile del consorzio (ex Geo-Eco), al pari di altri suoi fedelissimi, come Rosario Ippone e Isidoro Orabona, opera i necessari distinguo. «Quando ero io presidente - ricorda - in meno di un anno ho raggiunto l'equilibrio di bilancio. Nessuna assunzione, salvo quella degli stagionali, è stata fatta». Per quel consorzio, che oggi ha 140 milioni di euro di debiti e non riesce a pagare gli stipendi ai 1200 dipendenti (i fondi saranno anticipati dalla Provincia), Ciaramella propone una soluzione. «Bisogna fare come con l'Alitalia - dice - dichiarare chiuso un capitolo, deficitario ed irrecuperabile, ed iniziarne, daccapo, un altro, con la creazione di una società provinciale che si occupi dello smaltimento, garantendo ai Comuni l'autonomia nella gestione della raccolta». Lunedì, Aversa uscirà dal consorzio, con l'affidamento provvisorio del cantiere alla Senesi. «La firma del contratto - spiega ancora Ciaramella - è stata rinviata a causa della confusione normativa. Inizierà la raccolta differenziata, che subito balzerà, con la separazione dell'umido, al 40 per cento. Ma vanno costruiti gli impianti di compostaggio: paghiamo 200 euro per ogni tonnellata di rifiuto mandata fuori Regione, contro i 50 possibili se quegli impianti fossero realizzati in Campania».