Sprechi nei Consorzi, aperte tre inchieste

Blitz della Guardia di Finanza nella sede del Sindacato Azzurro dal quale erano partite una serie di denunce sulle promozioni e le assunzioni a raffica nel consorzio Napoli-Caserta. Secondo il segretario della stessa organizzazione, Vincenzo Guidotti, sarebbero stati anche prelevati diversi incartamenti. Molte persone sono state interrogate dalle Fiamme Gialle. Le attività si inquadrerebbero nel filone delle indagini avviate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere con il Pm Guarriello e che ha portato martedì scorso a un sopralluogo nella sede di Teverola del cosiddetto consorzione. Sul bacino si indaga anche a Napoli, dove si passano al setaccio gli impianti, e a Nola. A questa procura hanno inviato, infatti, il loro rapporto i carabinieri della locale compagnia che lo scorso 23 settembre in un blitz negli uffici di Tufino (dove ha sede l'articolazione Napoli del consorzio) scoprirono che ben sessanta dei settanta dipendenti erano rimasti a casa. E molti si erano segnati anche lo straordinario. Per quel giorno, e anche per i seguenti. Ma in questo momento è sopratutto su Caserta che si concentra l'attezione. E nella sede del sindacato Azzurro è stato interrogato anche quel lavoratore che, come già riportato da Il Mattino, il 3 marzo denunciò ai carabinieri della stazione di Cancello Arnone una serie di irregolarità. Irregolarità che sarebbero state confermate, tra l'altro, da alcuni dirigenti del consorzio interrogati nei giorni scorsi. Nell'esposto ai carabinieri si legge tra l'altro: «Mi sono sentito in dovere porle dirappresentare al direttore generale, in più occasioni, che effettivamenteio dal mese di novembre del 2009 non espletavo materialmente nessunaincombenza per il consorzio nonostante quest'ultimo mi continuasse a pagare». E ancora: «Nei tre incontri avuti e non so quanti rinviati, ildirettore mi ha sempre detto che dovevo aspettare che prima o poi qualcosami avrebbe fatto fare». Ma il momento non è mai arrivato e anzi nel corso dell'ennesima telefonata il direttore Antonio Scialdone si sarebbe spazientito ed avrebbe sclamato: «Invece di darmi dei voti, vi preoccupatedi incontrarmi». I voti in discussione sarebbero quelli per la moglie di Scialdone candidata alle Regionali nella lista del Nuovo Psi. Di certo in questa vicenda, però, al momento non c'è nemmeno il numero delle promozioni che sarebbero nell'ordine di diverse centinaia. A quanto pare, la cifra precisa non la conoscono nemmeno i dirigenti dello stesso consorzio. I responsabili dei diversi servizi si sono trovati a gestire dipendenti che si sono rifiutati di svolgere le solite mansioni dicendo di avere in mano una nuova promozione. Ma chi ha chiesto gli elenchi con i nuovi livelli non li ha mai ricevuti. Non è finita. I contratti a tempo parziale sono stati trasformati con una delibera in contratti full time. E contemporaneamente si è rinunciato al ricorso contro le assunzioni dei 73 lavoratori di Matese Ambiente, la società sciolta per mafia. Una situazione così paradossale che anche la commissione parlamentar e d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha deciso di vederci chiaro e sarà a Caserta il 31 marzo per approfondire la situazione . La Commissione ha deciso di richiedere alle autorità interessate tutti i documenti. E in un assurdo intreccio le indagini sugli sprechi arrivano proprio quando i ritardi nei pagamenti degli stipendi hanno fatto salire alle stelle la tensione dei lavoratori che sono rimasti in sciopero per più di una settimana, finché mercoledì sera le Province di Napoli e Caserta non hanno anticipato i soldi e lo sciopero è rientato. Ieri sono stati liberati gli impianti di San Tammaro e Santa Maria la Fossa e lentamente sta riprendendo anche la raccolta nei 62 comuni casertani e nei 4 napoletani serviti dal consorzione. Ma non senza polemiche: I responsabili della Fiadel, Giulio Testore, e quello della Filas, Domenico Merolla esprimono preoccupazione per il pagamento dei prossimi stipendi e il futuro degli stipendi. E si domandano: chi pagherà gli stipendi di marzo?