Ok al pagamento di due mensilità rapporto della Digos sui blocchi
Martedì prossimo l'audizione in commissione bicmerale
La data individuata quasi certamente è martedì prossimo, 23 marzo. Sarà la Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, l’organismo parlamentare presieduto da Gaetano Pecorella, a svolgere una serie di audizioni a Caserta sulla crisi finanziaria del Consorzio unico e sulla mancata raccolta dei rifiuti che dal 10 marzo sta paralizzando mezza provincia e tutti gli impianti di trattamento e conferimento dell’immondizia. Sarà soltanto uno degli ultimi, delicati passaggi, di una vicenda che soltanto ieri sera ha delineato qualche possibile via d’uscita. A cominciare dall’ok al pagamento delle due mensilità arretrate per tutto il personale del Consorizo: da oggi sarà dato mandato alle banche per accreditare gli stipendi. L’intesa, faticosissima, è stata raggiunta dopo un lungo faccia a faccia tra il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, il generale Mario Morelli (capo della struttura tecnica di affiancamento) e il commissario della Provincia di Caserta, prefetto Biagio Giliberti. Ma l’intesa - temporanea - non basterà a sanare l’ingente esposizione debitoria del Consorzio (circa 140 milioni di euro) che serve 62 comuni e che presenta un organico di 2168 dipendenti. Proprio ieri, mentre era in corso la riunione - risultata poi risolutiva, almeno per il momento - i lavoratori dell’ente consortile hanno fermato la protesta che ormai da sette giorni stavano portando avanti bloccando la statale Appia e le principali arterie di collegamento con il capoluogo e la rete autostradale. Dopo i disagi e la forte tensione registratisi martedì, già ieri il clima è apparso più sereno e non si sono verificati né blocchi stradali né cortei. Eppure, se la tregua sembra reggere nelle piazze, non altrettanto si può dire per gli strascichi giudiziari che la vicenda potrebbe riservare nelle prossime settimane. Questo non solo perché la Digos sta completando il rapporto sulle agitazioni dei giorni scorsi ma anche perché un esposto nel quale si denuncia la mancata raccolta di rifiuti nella città è stato inviato dal sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e al comando provinciale dei carabinieri. «A seguito di tale emergenza sull’intero territorio comunale - scrive Ciaramella - si è determinato un problema igienico-sanitario in quanto risultano non raccolte circa 700 tonnellate di rifiuti solidi urbani». Sempre ieri il Tar del Lazio ha annullato le elezioni indette nei comuni di Maddaloni e Casal di Principe dove i sindaci, Michele Farina e Cipriano Cristiano, erano stati rimossi per «gravi inadempienze» nell’emergenza rifiuti. La scorsa settimana, i medesimi sindaci, insieme con Francesco Nuzzo, primo cittadino di Castelvolturno, erano stati reintegrati dallo stesso Tar che ha giudicato illegittimo il provvedimento di rimozione. Infine, venti sindaci del territorio, su invito del primo cittadino di Caserta Nicodemo Petteruti, si sono riuniti per analizzare la situazione di criticità e varare un documento comune che impegni la prossima amministrazione provinciale «ad affrontare in maniera definitiva il problema rifiuti in provincia di Caserta».