Riprende la raccolta, sospetti per un appalto
resta irrisolto il problema della gara Chiaia, Posillipo, vomero e Arenella
Sono tornati a lavorare i dipendenti di Enerambiente, la società che per l'Asìa raccoglie la spazzatura a Chiaia, Posillipo, Vomero e Arenella. È quindi ripresa la raccolta e lentamente si stanno svuotano i cassonetti. Ma dietro l'ultima emergenza napoletana c'è un problema irrisolto: quello della gara per l'affidamento della racconta in tre aree della città. Il servizio è stato affidato negli anni scorsi alla Enerambiente, poi l'appalto è scaduto. A magggio del 2009 l'Asia ha pubblicato il capitolato per la nuova gara. A luglio sono state presentate le buste e a settembre è partita la verifica sulla validità delle offerte. E si è scoperto che per tutti e tre i lotti c'era una sola offerta valida. Una situazione a dir poco sospetta. Sopratutto se si considera che complessivamente si erano presentati solo tre concorrenti: Enerambiente, Saba e Igica. Quest'ultima è una società del comune di Caivano e quindi, appartenendo a un ente pubblico, secondo le nuove norme non avrebbe potuto partecipare. La Saba è gravata da interdittiva antimafia (ce n'era già stata una, ma poi l'azienda aveva vinto il ricorso al tar) per cui una lunghissima lista di Comuni proprio in queste settimane è stata costretta a interrompere l'appalto. E nel rapporto del Gia (gruppo ispettivo antimafia) in cui si chiede per la seconda volta l'interdittiva alla Saba torna il nome di Enerambiente che sarebbe una delle aziende fornitrici dell'impresa di via Ferrante Imparato. La ditta sarebbe collegata a tale «D’Oriano Antonio, già proposto per l’applicazione di una misura di prevenzione antimafia, figlio di Domenico indicato in un informativa dei carabinieri quale anello di congiunzione tra il clan D’Alessandro e la Sacra Corona Unita», si legge nel rapporto. E non è finita. Sempre dallo stesso documento emerge che la stessa società risulta collegata a Corrado Cigliano (procuratore), fratello di Dario, attuale consigliere comunale di Napoli e figlio del più noto Antonio Cigliano, ex assessore alla Nu del Comune di Napoli, «noto per essere stato negli anni gravato da diverse vicissitudini giudiziarie avute proprio in relazione alla privatizzazione del servizio di igiene urbana del Comune di Napoli». Saba e Enerambiente sono state, però, le uniche due ditte che hanno risposto al bando della gara che non è stata perciò assegnata. È stato fatto, però un contratto ponte di tre mesi alla stessa Enerambiente che si è anche vista ridurre il servizio e che non ha perciò rinnovato il contratto a 110 lavoratori interinali. Di qui lo sciopero e la mancata raccolta. Per convincere i dipendenti a tornare al lavoro l'impresa ha chiuso un accordo con i sindacati impegnandosi a utilizzare i lavoratori in affitto per le sostituzioni estive e ha elargito un bonus di cinquecento euro.