Si sdoppia l’Asìa, 35 milioni per la nuova società
Il Comune prepara il passaggio di consegne alla Provincia per la gestione dei rifiuti e della Tarsu mettendo in campo una nuova società che avrà il compito di effettuare lo spazzamento e tutelare il decoro urbano. Il varo avverrà entro l’anno e costerà 35 milioni di euro. Per affrontare questo ingente sforzo economico Palazzo San Giacomo ha contratto un mutuo regolarmente appostato nel bilancio di previsione del 2010. Di più: la sopravvivenza è garantita dalla percentuale annua del 15% della Tarsu. Visto che la tassa sui rifiuti dà un gettito di 170 milioni la società per lo spazzamento avrà un fisso di circa 23 milioni. Dunque, nel pieno della nuova emergenza nasce un soggetto - una costola di Asìa - destinato a finire prima o poi sul mercato anche se nasce a totale partecipazione pubblica, e che si occuperà esclusivamente e «fin da subito - si legge nella delibera a firma dell’assessore Michele Saggese - per un potenziamento qualitativo di alcuni servizi. E segnatamente quelli di spazzamento collegati al decoro urbano, che, determianando un miglioramento della qualità della vita si configura quale reale e concreto investimento che il Comune intende realizzare sul sistema-città, ottenendo oltre a prevedibili effetti immediati, anche una modifica del complesso immateriale di beni (culturali, sociali, civili e ambientali) che rappresentano un presupposto fondamentale per la ripresa dello sviluppo urbano». Questa la finalità tecnica del nuovo soggetto. Ce n’è un’altra un po’ più politica che - secondo Palazzo San Giacomo - tenderebbe a evitare eventuali nuovi aumenti della Tarsu da parte della Provincia l’anno venturo. Perché? È stato fissato già il prezzo che il Comune dovrà pagare all’ente di Piazza Matteotti decurtato dell’unico servizio del ciclo dei rifiuti che rimarrà in carico al Comune stesso, appunto lo spazzamento. Ovvero i 25 milioni per lo spazzamento che Palazzo San Giacomo intende trattenere alla fonte e 145 che preleverà la Provincia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Vedremo se l’ente di Piazza Matteotti avrà fatto gli stessi conti. Resta il fatto che una società pubblica per lo spazzamento partirà con un capitale di ben 35 milioni di euro. Chissà quanto costerebbe la prima pietra di un’azienda che intende lanciarsi nel mercato dell’high tech. «È necessario partire con basi solide» la replica di Saggese. La nuova società - di cui non è stato deciso ancora il nome - avrà come minimo un presidente e un manager. Chi ne farà parte? «Tale soggetto - si legge nel documento - acquisirà da Asìa, nel pieno rispetto e tutela degli interessi dei diversi assetti aziendali, le risorse umane e strumentali già disponibili e dedicabili a questa tipologia di attività attraverso la cessione del ramo d’azienda con il quale verrà conferito anche il servizio». Trapela che verso la nuova società migreranno tra i 600 e gli 800 dipendenti oggi in forza ad Asìa». Sul personale si metterà in campo l’esodo incentivato per attingere a risorse umane più fresche. Ma i 35 milioni a cosa serviranno? «Il nuovo soggetto porrà in essere i necessari investimenti in termini di meccanizzazione del servizio, ovvero di acquisizioni infrastrutturali necessarie alla revisione delle modalità di erogazione del servizio stesso».