Mezza provincia sotto assedio roghi in strada e traffico in tilt

Camion di traverso anche su viale Carlo III, ancora blocchi sull'Appia
17 marzo 2010 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Resta alta la tensione fra i lavoratori del Consorzio unico dei rifiuti, ormai da due mesi senza stipendio e senza plausibili garanzie sui tempi di recupero delle spettanze arretrate. Intanto, comincia a farsi davvero pesante la situazione in provincia sia sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, a causa dei blocchi stadali che da giovedì scorso paralizzano le principali arterie di collegamento a ridosso del capoluogo, sia a causa dei cumuli di rifiuti ammassati e, purtroppo soprattutto ieri, dati alle fiamme. Al settimo giorno di sciopero a oltranza da parte dei dipendenti, gruppi di lavoratori, molti dei quali aderenti alle sigle sindacali Cgil e Cisl, hanno bloccato dalle 8 del mattino anche viale Carlo III aprendo un altro fronte di protesta, oltre all’Appia ormai off limits da alcuni giorni. Sette automezzi posti di traverso lungo la carreggiata all’altezza degli svincoli per Capodrise e San Marco Evangelista: da qui non si passava, con l’effetto che il «vialone» è stato percorribile soltanto per alcuni tratti. Il blocco è stato tolto, dopo l’intervento di carabinieri e polizia, soltanto nel primo pomeriggio. Disordini anche all’altezza di Teano-Caianello, mentre un gruppetto di manifestanti ha raggiunto la sede amministrativa del Consorzio, in corso Giannone. Né ha sortito alcun effetto la riunione convocata ieri in prefettura con le principali organizzazioni sindacali (un incontro propedeutico, prima di altro vertice, svoltosi in serata, a Napoli e presieduto dal prefetto Alessandro Pansa): chiesto un intervento da parte del prefetto di Caserta, Ezio Monaco, affinché si provi un certo pressing sui comuni morosi in maniera tale da reperire risorse per tamponare il deficit economico del momento. Ma - in ogni caso - sarebbe soltanto una soluzione temporanea. Intanto, esasperati dalle critiche condizioni igieniche, in molti comuni della provincia i residenti hanno cominciato a dare fuoco ai sacchetti. Nelle ultime quarantott’ore, le segnalazioni di incendi di rifiuti ai vigili del fuoco sono andate aumentando: dapprima solo l’agro aversano, poi, anche Casagiove, Maddaloni e Castelvolturno, dove, lungo la Domiziana, i pompieri sono dovuti intervenire diverse volte. La vicenda riaccende lo scontro politico. Stefano Graziano, deputato del Pd dice: «Chiederò la convocazione della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. L’organismo bicamerale dovrà ritornare in Campania, perché se ci sono ancora cumuli di immondizia per le strade, vuol dire che qualcosa nel piano messo in atto dal govern non funziona, e che l’emergenza non è affatto finita». Pronta la replica di Paolo Romano, capogruppo regionale del Pdl: «A sinistra fanno i galli sulla munnezza - dice - Personaggi come Rosy Bindi, Amendola, il senatore De Luca e atri profittatori della politica dovrebbero vergognarsi perchP sanno fin troppo bene che l’accumulo dei rifiuti nelle strade del casertano, nulla ha a che vedere con un emergenza in senso stretto, ma è dovuto solo ed esclusivamente al sacrosanto diritto di sciopero di chi non prende lo stipendio da mesi». In serata, una nota della Protezione civile, previsa che il disagio» connesso alla gestione dei rifiuti in Campania è legato esclusivamente alle rivendicazioni del personale dei consorzi che, per protestare contro il mancato pagamento delle spettanze da parte dei Consorzi stessi, sta di fatto impedendo l’accesso dei compattatori ai siti di trattamento dei rifiuti, con ripercussioni sulle attività di raccolta». La strada che si sta tentando di battere prevede «un accordo con tutte le amministrazioni interessate, un percorso amministrativo finalizzato ad assicurare nel più breve tempo possibile il pagamento delle retribuzioni maturate dagli operatori del settore dei rifiuti oggi in sciopero. È comunque opportuno ricordare - prosegue il Dipartimento - che in Campania, dopo la chiusura di un’emergenza durata oltre 15 anni, a oggi sono attivi il termovalorizzatore di Acerra e cinque discariche, tutti impianti realizzati dalla Struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti, che garantiscono quotidianamente lo smaltimento dei rifiuti prodotti in regione e che assicurano una capacità di conferimento residua di almeno altri quattro anni».

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