Continua la serrata dei dipendenti

Caos Consorzi, ritornano i rifiuti nelle strade

Vertice a palazzo Salerno per fermare la protesta
In arrivo fondi dalla regione
16 marzo 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Vertice a palazzo Salerno per tentare di fermare la protesta dei dipendenti del consorzio di bacino Napoli-Caserta che dal 10 marzo hanno bloccato tutti gli impianti e le discariche del Casertano. Nel corso del summit è stato deciso di coinvolgere al più presto anche la Regione che potrebbe portare una nuova iniezione di liquidità e permettere di far fronte almeno al pagamento degli stipendi in corso. Il nuovo vertice potrebbe tenersi già oggi. I disagi, però, crescono con il passare delle ore. E la preoccupazione anche. I 2.168 lavoratori del consorzione non hanno ancora avuto lo stipendio di febbraio e hanno quindi dichiarato lo sciopero a oltranza fermando lo stir di Santa Maria Capua Vetere e la discarica di San Tammaro e occupando la sede amministrativa di Saviano, nei pressi dello stabilimento di lavorazione dei rifiuti di Tufino. Ovviamente i Comuni in maggiore difficoltà sono proprio quelli serviti dal cosiddetto consorzione, 62 nel Casertano e solo tre nel Napoletano. Molti amministratori in queste ore hanno assoldato imprese private e hanno ottenuto di poter sversare a Casalduni e a Caivano, ma i rappresentanti dei lavoratori (per una volta uniti, dai confederali agli autonomi del sindacato Azzurro passando per la Fiadel) minacciano di estendere la protesta, fermando anche questi impianti. «La nostra protesta viaggerà insieme ai rifiuti», hanno annunciato. È necessario, perciò, trovare al più presto i 4 milioni e più di euro necessari per pagare gli stipendi di questo mese: sul conto corrente del consorzione ci sono solo 2,4 milioni. Il mese scorso ci stavano 3,6 milioni, il resto è stato speso per le spese correnti e per la guardiania. È stato deciso, infatti, di presidiare perfino il vecchio sito del Casone dismesso ormai da venti anni, con tre turni quotidiani di tre persone. Per rinpinguare le tasse si cercherà anche di ottenere il pagamento dai comuni che devono al consorzione quasi 140 milioni di euro. Se la Regione si mobiliterà, e se i Comuni pagheranno, si potrà aprire uno spiraglio nella complicatissima vertenza: molto più difficile, però, sarà risolvere definitivamente il problema: per pagare gli stipendi e gli oneri sociali sono necessari 80 milioni all’anno. E in via ordinaria il personale dei consorzi sarà gestito dalle società provinciali che dovranno decollare nei prossimi mesi: toccherà ai dirigenti varare i piani industriali sulla base di una pianta organica che deve essere ancora definita. Quella varata dai dirigenti del corsorzio è stata bocciata da Bertolaso perché troppo nutrita.

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