Interdittiva Saba la vertenza in Prefettura
La vertenza Saba si sposta in prefettura. Con una nota indirizzata al prefetto Ezio Monaco, il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, ha chiesto infatti la convocazione di un tavolo di concertazione, aperto anche alla Provincia e al Comune, che consenta di individuare una soluzione al problema. «La notizia di una nuova interdittiva antimafia a carico della Saba, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città - si legge nella lettera - apre un preoccupante scenario in un settore particolarmente sensibile, quale quello dei rifiuti, che già nel recente passato ha fatto registrare gravi conseguenze per il territorio». Il riferimento va alla prima interdittiva, emanata un anno fa dalla prefettura di Napoli nei confronti della Saba, che comportò la revoca dell’appalto e una sospensione del servizio con pesanti ripercussioni sulla pulizia della città e sulla tutela della salute pubblica. In base a quanto previsto dalla normativa antimafia e dal protocollo di legalità sugli appalti il Comune sarebbe tenuto infatti anche questa volta a rescindere il contratto con la Saba e a bloccare i pagamenti. Ma un’interruzione del servizio potrebbe innescare una nuova emergenza rifiuti. Da qui la richiesta di un intervento immediato della prefettura anche alla luce dell’imminente passaggio di competenze tra Comune e Provincia in materia di rifiuti così come previsto dal decreto legge 195 del 2009, di recente convertito in legge. «Con viva preoccupazione per le sorti della città - conclude la nota di Petteruti - che ha faticosamente rimontato una situazione catastrofica, raggiungendo, nel corso di poco più di un anno, traguardi insperati nella raccolta differenziata, chiedo l’apertura ad horas di un tavolo, al fine di individuare un percorso, rispettoso delle norme e dei principi di legalità, che assicuri contestualmente l’ordinata prosecuzione del servizio, senza pregiudizievoli rallentamenti o, peggio, interruzioni, nonché la tutela dei lavoratori del settore, già in allarme per le eventuali conseguenze negative per il proprio rapporto di lavoro». Il caso Saba, peraltro, è stato anche al centro di una riunione di maggioranza svoltasi ieri mattina a Palazzo Castropignano con assessori e consiglieri. Sotto i riflettori le possibili azioni da porre in essere. Tra queste l’ipotesi di continuare ad avvalersi dell’operato della Saba almeno fino alla sentenza del Tar, prevista per il 24 marzo. E avere così altri dieci giorni di tempo per riflettere sul da farsi. Ma non si esclude una proroga alla società (se la legge lo consentirà) o in alternativa un affidamento temporaneo del servizio di nettezza urbana a un’altra ditta per dare all’Ente (qualora la Saba dovesse vedersi respinto il ricorso al Tar) il tempo di emanare una nuova gara di appalto. L’ultima parola spetterà in ogni caso al prefetto con il quale il sindaco spera di avere un incontro già nelle prossime ore. Nella riunione di ieri, l’amministrazione ha affrontato anche il caso Macrico. Il Comune ha fatto sapere infatti di non avere alcuna intenzione di rinunciare al finanziamento di dieci milioni di euro inizialmente garantito dalla Provincia per il restyling dell’ex area militare e poi ridimensionato per far fronte ad esigenze di bilancio. «Il progetto preliminare è pronto - dice l’assessore al ramo, Domenico Moccia - e attende soltanto il parere del consiglio comunale. Dopodiché si potrà procedere con l’esproprio e l’affidamento dei lavori. Al momento manca infatti soltanto la copertura finanziaria per il museo. Ma questo non ci impedirà di portare avanti l’iter programmato». E in relazione alle accuse di cementificazione mosse da alcuni partiti di opposizione ha aggiunto: «Nessuno vuole costruire nel Macrico. Così come stabilito dalla conferenza dei servizi quest’area diventerà un parco pubblico attrezzato».
L’amministrazione comunale di Marcianise ha avviato la risoluzione del contratto con la Saba Ecologia. «La disposizione - si legge in una nota del Comune - è stata consequenziale alla notifica, alla ditta in questione, del provvedimento di interdittiva antimafia, firmato dal viceprefetto di Napoli Mariolina Goglia, e di cui una copia è pervenuta venerdì mattina presso gli uffici comunali». Nella nota è anche specificato che per motivi igienico-sanitari la Saba dovrà garantire la continuità del servizio fino al 31 marzo. Il sindaco Antonio Tartaglione, tra l’altro, martedì aveva inviato una lettera al prefetto Monaco in cui chiedeva direttive in merito al comportamento da assumere nei confronti della Saba, alla quale il 26 febbraio era stato prorogato per ulteriori due mesi l’affidamento del servizio per circa un milione di euro. Una proroga adottata nelle more dell’espletamento del bando di gara per l’appalto quinquennale, la cui procedura deve essere effettuata dalla stazione unica appaltante provinciale. Intanto, si sta cercando un’altra società che possa garantire il servizio in affidamento temporaneo anche se, entro la data fissata per la cessazione del contratto, il 31 marzo, si dovrebbe conoscere l’esito del ricorso presentato al Tar dalla Saba. Insomma, si ripropone una situazione intricata proprio mentre il servizio di raccolta differenziata ha raggiunto standard accettabili. Qualche anno fa, infatti, dopo il recesso, per gli stessi motivi, del contratto con l’Ecocampania, il servizio fu affidato con risultati non certo soddisfacenti al consorzio Acsa Ce1. Dopo l’annullamento della gara per la raccolta integrata dei rifiuti, per un importo di 27 milioni di euro, andata deserta il 15 settembre del 2008, l’incarico fu assegnato alla Saba, nel dicembre dello stesso anno, grazie a una procedura negoziata, indetta dalla commissione straordinaria, che allora gestiva il Comune.(Franco Agrippa)