Consorzio Unico, Blocchi e fumate nere
Vertenza rifiuti. Mancano le risorse finanziarie e per il Consorzio Unico di bacino di Napoli e Caserta il futuro resta tutto da costruire. Ieri al palazzo della Provincia del capoluogo regionale è stato formalizzato soltanto l’impegno dei responsabili delle due amministrazioni Cesaro e Giliberti (commissario straordinario) a investire della vicenda il Governo per reperire fondi adeguati per la nuova gestione. Lunedi sarà siglato un documento nella speranza di ottenere introiti, oltre a quelli previsti dall’ultimo decreto-legge, e di mettere le due società territoriali Gisec e Sap nelle condizioni di poter operare già da quest’anno. Mercoledì ci sarà pure il passaggio di consegne tra il precedente commissario liquidatore Coppola e quello appena nominato Tortorano, ma attualmente non è possibile ipotizzare nessun programma di rilancio finanziario. «Ci sono soltanto due milioni in cassa per Caserta - dice il segretario della Fp Cgil Maietta - ma su come utilizzarli non c’è alcuna certezza». «Tortorano non ha previsto alcun intervento almeno per questa prima fase», dicono, invece, Giuseppe Gravino e Walter Celestino della Fit Cisl. La situazione insomma diventa sempre più drammatica per le aspettative dei lavoratori sebbene le segreterie regionali di categoria auspichino un pronto ritorno alla normalità. Intanto, si allarga la mobilitazione dei 1200 operatori ecologici di Caserta che rivendicano il pagamento di due mensilità arretrate. Ieri l’intera provincia è stata presa d’assedio dalle tute arancioni che hanno utilizzato i sistemi più drastici pur di bloccare l’accesso alle reti viarie e agli impianti. Quattro i punti presi di mira. L’unico sito che in modo continuativo è stato presidiato per l’intera giornata è stato l’ex Cdr di Santa Maria Capua Vetere dove sono stati posti di traverso sette automezzi per impedire l’ingresso allo stabilimento. Più di 250 persone hanno praticamente determinato lo stop al conferimento dei rifiuti, così come già avvenuto nei due giorni precedenti. Situazione analoga presso la discarica Marruzzella 3, a San Tammaro, dove circa 150 lavoratori hanno paralizzato l’attività di sversamento. Non sono mancate azioni dimostrative anche presso i principali snodi viari. In particolare è rimasto bloccato per diverse ore l’incrocio Capua-San Tammaro-Santa Maria dove si sono riunite più di quattrocento persone con gravi disagi alla mobilità e in particolare al servizio del trasporto pubblico. La situazione più critica si è registrata lungo l’Appia, tra Caserta e Casagiove, dove gli autocompattatori sono stati posti di traverso e dove sono state forti le rimostranze di alcuni sindacalisti, in particolare dei rappresentanti della Fiadel, in parte legate, a quanto pare, anche alla recente decisione dell’amministrazione casagiovese di indire una nuova gara d’appalto. Due le pattuglie dei vigili urbani impegnate fino a pomeriggio inoltrato, deviazioni della circolazione automobilistica sono state disposte tra via Passionisti e via Recalone. Oggi altra manifestazione di piazza che si annuncia del tutto clamorosa.