Il Consorzio Bacino Sa/2 Dopo gli attacchi del presidente della Provincia

"Gestione rifiuti, sprechi e incarichi lottizzati"

L'avvocato liquidatore denuncia costi aggiuntivi ingiustificati e crediti non recuperati
12 marzo 2010 - Piera Carlomagno
Fonte: Il Mattino Salerno

«Dieci giorni della gestione ordinaria del Consorzio Bacino Salerno 2 sono stati sufficienti a farmi scoprire intrecci tra dipendenti e dirigenti di società controllate e Consorzio, crediti per circa dieci milioni di euro non incassati da Comuni iperindebitati, ingiustificati costi aggiuntivi per lavoratori interinali, cooperative e consulenti esterni». A parlare è l’avvocato Peppe Corona, commissario liquidatore del Consorzio Bacino Salerno 2 dal 18 gennaio, incarico che dal 5 marzo è stato esteso anche alla gestione ordinaria. Corona è intervenuto per confermare le dichiarazioni fatte qualche giorno fa dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli su «sprechi e irregolarità» nella gestione del Consorzio degli ultimi anni. Nel mirino di Cirielli il presidente dal marzo ’98 (quindi esattamente 12 anni) Dario Barbirotti, che immediatamente aveva rimandato al mittente le accuse parlando di «gestione specchiata ed ineccepibile». L’avvocato Corona si è esposto in prima persona: «Nell’interesse della nostra comunità e per garantire un futuro occupazionale sia ai dipendenti del Consorzio Bacino Salerno 2 che a quelli delle Società ad esso facenti capo, davvero avrei preferito che il presidente della Provincia, con la sua comunicazione, fosse molto lontano dalla realtà. Ed invece le cifre fornite dall’onorevole Cirielli e i fatti esposti nella sua nota, purtroppo sono tutti veri, tanto da poterli io sottoscrivere, uno ad uno. E pertanto non dice il vero l’ex presidente Barbirotti quando molto genericamente li contesta e parla di dati falsi». La denuncia di Corona non è cosa da poco. Intrecci tra dipendenti del Consorzio e dirigenti delle società controllate: prima di tutto Dario Barbirotti e Mena Arcieri. «Erano presidente e direttore del Consorzio e sono presidente e direttore della società Gesco (composta dal 25% di ognuno dei quattro Consorzi)». Poi le mogli dei dirigenti dell’altra controllata, l’Aser, arrestati per truffa ed associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali, assunte nel Consorzio il 13 febbraio, data successiva al decreto di liquidazione. Ancora altre nomine di persone coinvolte in processi o condannate dalla magistratura. C’è poi il capitolo dei crediti non incassati «da Comuni iperindebitati». Comune di Salerno. Per questo credito Cirielli aveva dichiarato: «Di Pietro sostiene De Luca alla presidenza della Regione per coprire le magagne compiute da Dario Barbirotti, fedelissimo del sindaco, oggi candidato nell’Idv, ai vertici del Consorzio di Bacino Salerno 2». E, secondo le stime di Corona, il Comune di Salerno deve al Consorzio 3 milioni e mezzo di euro. Seguono, in una lista di dieci Comuni debitori su 40 che facevano parte del Consorzio, Giffoni Valle Piana con un milione e mezzo di euro di debito, Vietri sul mare con 900 mila euro, Acerno con 550mila euro. «Per il recupero le procedure attivate dal Consorzio arrivavano alla messa in mora. Per l’azione contro il Comune di Salerno era stato incaricato un avvocato che era fermo all’ipotesi, non attuata, di avvio dell’arbitrato». L’avvocato Corona parla ancora di «ingiustificati costi aggiuntivi per lavoratori interinali». Tradotto: oltre ai 305 dipendenti regolarmente assunti, il Consorzio aveva fatto ricorso al lavoro interinale per la cifra di un milione e 500mila euro solo nell’anno 2009. Infine l’ultimo capitolo: cooperative e consulenti esterni. Corona parla di «abnormità illegale di straordinari». Mentre il contratto di lavoro per gli operai, dice, parla di 156 ore massimo di straordinari all’anno, si calcolano in tutto 5.500 ore di straordinario solo nel mese di dicembre e altre 4mila ore di straordinario in media negli altri mesi: «Qualsiasi ufficio del lavoro - dice - obbligherebbe ad assumere». Corona parla di cooperative esterne per le quali si aggiungeva un costo di 900mila euro all’anno. E di spese di riparazione automezzi per 750mila euro all’anno. «In più - conclude Corona - non sono ancora stati esaminati i carteggi delle tre società controllate dal Consorzio, così come il bilancio 2009 dello stesso Ente non è stato ancora completato. E pertanto temo di dover di nuovo intervenire a riguardo, nel corso della mia attività liquidatoria. Abbiamo un impegno: riversare, entro il 31 dicembre, tutta la società consortile a Ecoambiente Spa».

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