Rifiuti, disagi a Napoli e Caserta. Il Pd: l’ emergenza non è finita

17 marzo 2010 - Patrizia Capua
Fonte: Repubblica Napoli

RIESPLODE l’emergenza rifiuti in Campania. Gli stipendi di febbraio non pagati ai 1268 dipendenti del Consorzio unico di bacino Napoli-Caserta, hanno acceso la miccia della protesta promossa dai sindacati. I lavoratori addetti alla raccolta della spazzatura in 62 comuni del Casertano e in tre del napoletano, da giorni bloccano tutta la rete di cdr e discariche. Dal 10 marzo hanno vietato ai tir l’accesso all’ex Cdr di Santa Maria CapuaVetere e alla discarica di San Tammaro, vicino a Ferrandelle. Paralisi anche negli impianti di Caivano e di Tufino, dove scaricano buona parte di Napoli e 47 Comuni della provincia. Nelle strade si sono accumulate tonnellate di immondizia. In alcuni Comuni i sindaci hanno fatto ricorso all’appalto a ditte private.
I disagi sono evidenti. Caos, sporcizia, fetore, sacchetti accumulati lungo strade e piazze, da Caserta a Napoli. Proteste e blocchi stradali. Una fila ininterrotta di tir carichi di spazzatura bloccava ieri il vialone della Reggia. Interruzioni nel traffico anche a Caianello, in prossimità del casello dell’autostrada Milano-Napoli, sulla statale Caserta-Napoli al bivio per San Nicola la Strada e in corso Giannone, a Caserta, davanti alla sede del consorzio.
I lavoratori senza stipendio dovrebbero passare nelle società provinciali nate dopo il decreto di Bertolaso, la Sapna per Napoli, presidente Corrado Catenacci, e la Gisec di Caserta, amministrato re unico l’ex magistrato Felice Di Persia. Le società devono gestire il ciclo integrato dei rifiuti. Questo passaggio avverrà nel febbraio 2011. Nel frattempo? Le Province di Napoli (Cesaro) e di Caserta (il commissario Giliberti), hanno nominato un soggetto liquidatore, Gianfranco Tortorano, per accerta re cenni e crediti progressi. «Le due Province—spiega Giliberti — hanno anticipato per gli stipendi di gennaio circa 5 milioni, non poco. Ma per febbraio non possiamo impegnare più risorse». Poi ci sono le morosità dei Comuni, a cui il Consorzio fornisce il servizio: ad oggi i crediti ammontano a circa 140 milioni di euro.
Divampa la polemica politica. Il Pd attacca il governo: «L’emergenza c’è ancora». Rosy Bindi, presidente dell’assemblea nazionale dei Democratici, lunedì sera, in occasione di un suo tour nel casertano tra Casapesenna, Aversa, Teverola, Casal di Principe, è scesa dall’automobile e ha scattato foto con il cellulare per dimostrare che la crisi rifiuti non è stata risolta. La Bindi sostiene che «il cavallo di battaglia» del governo, vale a dire la fine dell’emergenza, «in fondo altro non è che un problema rinviato. Governo e maggioranza — polemizza — si sono vantati per mesi di aver affrontato e risolto due catastrofi ambientali: l’emergenza in Campania e il terremoto in Abruzzo. A quasi un anno dal sisma, l’Aquila è ancora ingombra di macerie, mentre qui a Caserta le strade sono piene di rifiuti».
«Nascosta sotto un tappeto, l’immondizia inizia a spuntare fuori un’altra volta», dichiara Enzo Amendola, segretario regionale del Pd. «Chiederò la convocazione della commissione bicamerale sui rifiuti», incalza Stefano Graziano, deputato casertano del Pd. Mentre per Enzo De Luca, senatore del Pd e vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, «è stata solo un’illusione, un gioco di prestigio per carpire voti alle politiche del 2008: ma alle regionali gli uomini del Pdl sono stati scoperti». La Protezione civile ribatte con le parole di Guido Bertolaso. La materia non è più di sua competenza. Ciononostante, spiega, si è tenuta a Napoli una riunione in prefettura a cui ha partecipato anche il Dipartimento e nella quale è stato messo a punto, «d’accordo con tutte le amministrazioni interessate, un percorso amministrativo finalizzato ad assicurare nel più breve tempo possibile il pagamento delle retribuzioni maturate dagli operatori del settore dei rifiuti oggi in sciopero».
È comunque «opportuno ricordare — prosegue il Dipartimento guidato da Bertolaso —che in Campania, dopo la chiusura di un’emergenza durata oltre 15 anni, ad oggi è attivo il termovalorizzatore di Acerra e cinque discariche, tutti impianti realizzati dalla struttura del sottosegretario all’emergenza, che garantiscono quotidianamente lo smaltimento dei rifiuti pro dotti in regione e che assicurano una capacità di conferimento residua di almeno altri quattro anni».

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