"Davvero volete ammazzarci tutti ?"
ACERRA - “Dopo l’inceneritore anche la seconda centrale a biomasse più grande d’Europa. Ma davvero volete ammazzarci tutti!!?” Ora capiamo i silenzi del sindaco di Acerra Tommaso Esposito sul caso Ngp, la società che gestisce un depuratore dell’area Asi e che tratterà 2400 tonnellate al giorno di liquami pericolosi. A settembre il primo cittadino sembrava stranamente ‘imbarazzato’ da questa vicenda. Ma era solo l’inizio. Dopo il via libera alla fabbrica dei liquami, ecco la seconda centrale elettrica ad olio vegetale più grande d’Europa. Ma non si era detto che in questo comune nessun’altra industria inquinante doveva essere autorizzata dopo la costruzione dell’inceneritore? Non avevamo per anni lottato affinchè i diritti alla salute dei cittadini acerrani potessero essere affermati? Non avevamo stigmatizzato l’aumento della patologie tumorali e malformative in questo territorio dopo anni di devastazione ambientale eco mafiosa? Evidentemente il Consiglio Comunale di Acerra (e non solo) è un organo con ‘delega in bianco’, cioè non ha il dovere di ascoltare le lamentele e le legittime richieste dei cittadini su fatti rilevanti riguardanti la salute pubblica. “Ma è solo un depuratore… Che c’è di male?”, annuiva Marangio, l’assessore all’ambiente, riferendosi alla Ngp. “Sono stato ‘pressato’ dai sindacalisti Montefibre, devo garantire i posti di lavoro…” si difendeva il Sindaco. E chi garantisce per la salute degli acerrani e dei cittadini del comprensorio? Evidentemente conta molto di più il profitto e l’occupazione che non la salute. Ma la storia delle autorizzazioni per aprire industrie della morte non si è fermata alla Ngp. La Fri-el del Gruppo Green-Power, che doveva gestire un semplice generatore elettrico per l’area Asi di Acerra, a novembre scorso ha chiesto al Comune l’autorizzazione per aprire una mega-centrale a biomasse utilizzando olio vegetale, la seconda più grande d’Europa. “Ma che c’è di male?”. Tutto. Le biomasse hanno un impatto ambientale cospicuo sull’ambiente e sulla salute, nonostante siano state classificate come fonti di energia rinnovabili. Utilizzano la combustione di oli vegetali e sprigionano idrocarburi policiclici aromatici cancerogeni in atmosfera, mica pinzellacchere. Ma la conferenza dei servizi che avrebbe dovuta essere inaugurata da mesi è stata rimandata perché non esisteva nessun piano di fidejussione bancaria che sostenesse la mega operazione. Fino a che non è stata trovata una soluzione. Sace, leader nella gestione del credito in Italia, ha controgarantito la fideiussione bancaria di 15 milioni di euro che ha consentito a Fri-El Acerra, societa\\\' di Fri-El Green Power, di ottenere certificati verdi dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), in anticipo rispetto all\\\'effettiva produzione di energia (fonte l’Acerrano.it, anno II, 11 marzo 2010). Insomma, si tratta della più grande emissione preventiva di certificati verdi effettuata sinora. Grazie alla garanzia di Sace sul 100% dell\\\'importo della fideiussione, Fri-El Acerra ha ottenuto certificati verdi per l\\\'energia che verrà prodotta dalla centrale a biomasse sita in Acerra, nell\\\'area dell\\\'ex Montefibre. La centrale, con una potenza complessiva istallata di 74,8 MW, è la seconda in Europa per capacità tra quelle alimentate a olio vegetale. E nessuno fa sapere nulla alla popolazione. L’amministrazione tace e acconsente? Si può mai consentire un piano di insediamento come questo, ad alto impatto ambientale, considerando che anche Ital-Ambiente Acerra ha presentato regolare autorizzazione a trattare rifiuti in quell’area a settembre? Sindaco dobbiamo pensare che questo è il risultato di anni di lotte? Hai dimenticato che anche tu hai combattuto con noi contro l’inceneritore e ora ti fai sopraffare dalle logiche del profitto e della speculazione sindacale? Non accetteremo questa fine, Signor Sindaco. E il referendum che tra poco sarà celebrato ad Acerra potrà essere il primo esempio di risposta popolare all’indifferenza della sua Giunta. Noi l’apertura sui temi ambientali l’avevamo fatta, ma nessuna risposta è venuta dalla sua amministrazione. Acerrani, è l’ora di svegliarsi e tirare fuori gli attributi e di difendere la salute dei nostri figli rispendendo al mittente questo perverso piano di insediamento industriale incentrato sul trattamento e stoccaggio dei rifiuti. Ricordiamo, ancora una volta, che Acerra è al 7% di raccolta differenziata e nonostante abbia assessori ambientalisti, non riesce da anni ad organizzare una decente raccolta differenziata. Adesso il polo rifiuti. Ma volete ammazzarci tutti davvero?