Dopo la nuova interdittiva alla Saba e in attesa della sentenza del Tar

Rifiuti, ore di attesa al comune

Tavolo tecnico per studiare le soluzioni possibili
si vuole evitare l'emergenza
11 marzo 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

Ore di attesa in città per la risoluzione del caso Saba. La vicenda giudiziaria che ha coinvolto la società di gestione del ciclo integrato dei rifiuti ha messo in allarme l’amministrazione comunale. La Saba è stata infatti colpita, a distanza di un anno, da una seconda interdittiva antimafia (emanata tre settimane fa dalla Prefettura di Napoli) per presunte infiltrazioni camorristiche. Da due giorni lo staff tecnico e quello legale del Comune di Caserta sono alle prese con la documentazione fornita dalla prefettura per valutare le possibili soluzioni e scongiurare così il rischio di una nuova emergenza. La normativa antimafia e il protocollo di legalità sugli appalti in questi casi prevederebbero infatti la rescissione del contratto ma allo stato una interruzione del servizio produrrebbe effetti assolutamente negativi per la città. Da qui la decisione di prendere tempo per individuare una soluzione alternativa anche in virtù del fatto che c’è un procedimento giudiziario in corso e che il Tar (a cui nel frattempo la Saba ha presentato ricorso) non si esprimerà prima del 24 marzo. A Palazzo Castropignano si attende il tavolo tecnico, inizialmente previsto per ieri pomeriggio e poi slittato a oggi, e soprattutto si spera in una indicazione della Prefettura. «Ciò che è certo - dice l’assessore comunale all’ambiente, Maria Laura Mastellone - è che non ci sarà alcuna interruzione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Faremo tutto ciò che la legge ci consente di fare pur di evitare nuovi disservizi sul territorio». Tra le ipotesi più gettonate al momento sembra esserci l’affidamento temporaneo della raccolta a un’altra società per garantire i servizi minimi alla città (ma solo nel caso in cui il Comune fosse costretto a sospendere immediatamente il contratto con la Saba come accaduto ad altre amministrazioni del Napoletano servite da questa società). In alternativa ci sarebbe la possibilità di continuare ad avvalersi dell’operato della Saba - a condizione che le leggi in materia lo consentano - almeno fino all’udienza del Tar. Salvo poi ricorrere all’affidamento temporaneo qualora il tribunale amministrativo dovesse pronunciarsi contro la società. Una soluzione quasi obbligata quella dell’affidamento temporaneo in virtù del fatto che per una nuova gara di appalto sarebbero necessari almeno tre mesi. Poco probabile, invece, che il Comune opti per una gestione autonoma del ciclo integrato dei rifiuti. Un’ipotesi difficile da mettere in pratica per ovvie ragioni economiche. Preferisce non esporsi, invece, almeno per il momento, l’amministratore unico della Saba, Beniamino Sabatino, in attesa della pronuncia del Tar e soprattutto di un quadro più chiaro della situazione che, oltre alle città di Caserta e Marcianise, coinvolge nove comuni del Napoletano, ovvero Torre Del Greco, Casalnuovo, Marigliano, Ottaviano, Volla, Cercola, Arzano, Sant’Antimo e Giugliano. Quattro di queste amministrazioni hanno già provveduto, in via cautelare, alla sospensione del servizio. La Saba gestisce il ciclo integrato dei rifiuti a Caserta dall’ottobre del 2008, da quando cioè si è aggiudicata un appalto quinquennale del valore complessivo di circa sessanta milioni di euro. Subentrata alla Sace, la Saba conta oggi circa 178 dipendenti che si occupano principalmente delle operazioni di raccolta e smaltimento rifiuti, ma anche di spazzamento delle strade e diserbo di parchi e giardini pubblici.

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