Caos Consorzi, promossi autisti senza patente
La protesta dei lavoratori del consorzio di bacino ha bloccato ieri mattina la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Caserta. Assemblee sindacali a catena, autocompattatori in strada per bloccare lo Stir di Santa Maria Capua Vetere, lo svincolo Caserta Nord dell’autostrada e la via Appia, all’altezza di San Tammaro. I lavoratori protestano perché non sono stati pagati, ma non solo. C’è, ovviamente, la preoccupazione per il futuro visto che difficilmente si potrà trovare lavoro per tutti i 1276 dipendenti, anche se la legge recentemente approvata dal Parlamento ne prevede il riassorbimento. E da parte di alcune sigle sindacali, quelle riunite nel cartello degli autonomi, c’è anche la protesta contro le promozioni a raffica degli ultimi giorni. Un «assalto alla diligenza» che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, ha creato delle situazioni assurde. Una per tutte: dal primo marzo, quando già erano state approvate le norme che affidano la gestione del consorzio al commissario liquidatore, è stata firmata anche la promozione al terzo livello b, quello degli autisti dei compattatori, per alcuni dipendenti che non hanno la patente C che serve a guidarli. Nella lettera di promozione è scritto: «Valutate le effettive mansioni svolte dal dipendente in indirizzo, onde evitare inutili controversie legali, si dispone che a far data (...)». Insomma, una promozione concessa per evitare eventuali cause di lavoro ma la legge prevede che le qualifiche restino quelle acquisite fino al 31 dicembre 2008. Pochi, però, lo ricordano. La conseguenza è stata che il presidente del consorzio, il sindaco di Grazzanise Enrico Parente, è stato costretto a firmare ieri una delibera di revoca di tutte le promozioni fatte dal suo predecessore, Enrico Fabozzi. Tornano allo start di partenza, dunque, Antonio Scialdone, Francesco Raucci, Isidoro Perrota, Anthony Scialdone, Francesco Goglia, Giovanni Fusco, Giuseppina Pennacchio Flagiello. «Ho tentato di mettere un po’ di ordine – spiega Parente – è assurdo che in un momento così difficile, mentre si stenta a sistemare gli esuberi, ci sia gente che usufruisce dell’auto di servizio, di rimborsi spesa esorbitanti, di indennità di dirigenza da 1500 euro e di superminimi vari». Ma secondo il portavoce del sindacato Azzurro, Vincenzo Guidotti, «fa bene Parente a revocare le promozioni, ma bisogna ricordare che la pianta organica deve essere fermata al 31 dicembre del 2008. Questi signori non sono più nessuno: intervenga la magistratura». Promozioni a pioggia ma niente lavoro. Lo ha denunciato ai carabinieri della stazione di Cancello Arnone Antonio, uno dei lavoratori del consorzio che il 3 marzo si è presentato in caserma raccontando di aver lavorato fino al novembre del 2009 distribuendo buste per la differenziata. Poi «i dirigenti del consorzio ci hanno comunicato che le buste erano finite». E allora Antonio e tanti altri come lui sono rimasti per mesi in attesa di qualcosa da fare. Un’attesa che ancora non si è conclusa. È scritto nella denuncia: «Mi sono sentito in dovere morale di rappresentare al direttore generale, in più occasioni, che effettivamente io dal mese di novembre del 2009 non espletavo materialmente nessuna incombenza per il consorzio nonostante quest’ultimo mi continuasse a pagare». E ancora: «Nei tre incontri avuti e non so quanti rinviati, il direttore mi ha sempre detto che dovevo aspettare che prima o poi qualcosa mi avrebbe fatto fare». Ma all’ennesima richiesta di lavoro il direttore Antonio Scialdone si sarebbe spazientito e avrebbe chiesto sostegno elettorale. Il dipendente dice anche che a essere candidato non è il direttore, ma la moglie. Un’affermazione che, se veritiera, sarebbe molto grave e sulla quale sono in corso le attività di riscontro da parte degli investigatori.