Rifiuti, oggi riprende la raccolta
sospeso lo sciopero
Pericolo scampato. L'emergenza finanziaria che attanaglia il comparto rifiuti è alle spalle. Almeno per quanto concerne la fase di criticità. Il servizio - dopo due giorni di sciopero - riprende in maniera regolare. Restano i dubbi legati al futuro e alla certezza di un flusso finanziario che non può rimanere legato alla protesta di sindacati e lavoratori, tantomeno all'impegno di pochi comuni virtuosi o all'intervento della Prefettura. Ecco che - dopo aver chiuso la partita del recupero delle somme urgenti per garantire gli stipendi ai lavoratori e la ripresa del servizio - diventa una tappa fondamentale l'incontro di domani cui dovrebbero partecipare i soggetti liquidatori dei due consorzi, oltre a sindacati, IrpiniAmbiente e amministrazione provinciale. L'obiettivo è quello di definire termini inderogabili entro cui consentire ai comuni il rientro del debito maturato. Il sistema resta sempre molto labile e prossimo al collasso. L'Asa si è vista garantire - in due tranche - una somma poco superiore al milione di euro. Prima 402mila euro, derivanti da un bonifico dell'ex Cosmari di 256mila euro e versamenti diretti dei comuni di Monteforte e Contrada che l'amministratore delegato Sheila Chiusolo ha dirottato al pagamento degli stipendi. Quindi, altro ossigeno è arrivato ancora dal consorzio (che si è visto sbloccare, grazie all'intervento del Prefetto, l'anticipazione bancaria fino a un milione e 200mila euro): 700mila euro necessari al pagamento di tasse e contributi e alla ripresa del servizio. La situazione mezzi - come ha evidenziato la stessa Chiusolo in Prefettura - «è disastrosa, non è stata effettuata la manutenzione ordinaria». Intanto, si potrà provvedere al pagamento dei cosmarini e dirottare - compatibilmente alle somme che arriveranno dai comuni - una parte degli arretrati alle ditte che si occupano dello smaltimento a valle per consentire ai lavoratori di Defiam, Pescatore, Pantaleone e Russo di percepire almeno una parte delle 4 mensilità arretrate. Comuni pronti al rientro, dunque, ma bisogna considerare posizioni più articolate rispetto a quelle presentate dal Cosmari. È il caso di Solofra. Palazzo Orsini sta onorando i ratei da 35mila euro mensili previsti dal piano di rientro del luglio 2009, mentre per la somma di un milione di euro è in corso un giudizio fra lo stesso Comune ed il Cosmari per inadempimenti contrattuali contestati al consorzio. Un ruolo determinante, anche per assicurare una certa tranquillità a breve - medio termine, è dell'amministrazione della città capoluogo. Il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso si è reso disponibile ad erogare, immediatamente, le somme dovute per i canoni di gennaio e febbraio, ancora non fatturati da IrpiniAmbiente. Una dimostrazione di sensibilità e solidarietà verso il dramma degli operatori del comparto. «L'impegno della nostra amministrazione - evidenzia il primo cittadino - consente di sbloccare la situazione e garantire ossigeno sufficiente a rimettere in moto il sistema. È necessario che la città venga ripulita e che tutti facciano la propria parte». La Uil - che ha avuto il merito, mobilitando i lavoratori, di rilanciare una vertenza che si protraeva da lunga data - e il soggetto liquidatore del Cosmari Av1 mostrano apprezzamento per l'intervento del sindaco e del Prefetto, cui riconoscono un apporto determinante nella partita. «L'atteggiamento responsabile del comune di Avellino - spiega il presidente del soggetto liquidatore Walter Palermo - si spera rappresenti un esempio virtuoso che altre amministrazioni possano imitare, consentendo lo svolgimento del servizio in condizioni di normalità in questo delicato momento di transizione».