Sessa Aurunca

Nucleare, "no" su tutta la linea

Al vertice si presentano solo quattro sindaci tre assessori e due vescovi
10 marzo 2010 - Alessandra Cappabianca
Fonte: Il Mattino Caserta

Sessa Aurunca. Quattro No, quelli messi nero su bianco dai sindaci che si sono incontrati ieri pomeriggio nel salone dei Quadri, a Sessa Aurunca per discutere del futuro della centrale del Garigliano. No alla costruzione di un nuovo impianto, no alla costruzione di un deposito nazionale, no a depositi definitivi per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi, no alla costruzione di altri depositi, oltre a quello attuale, il D1, temporaneo e ritenuto necessario per la messa in sicurezza dell’impianto. I presenti Dei ventitré primi cittadini invitati, soltanto quelli di Mondragone, Cellole e Gaeta hanno risposto all’appello del sindaco di Sessa Aurunca Luciano di Meo. Significativa la presenza delle autorità ecclesiastiche: c’erano il vescovo di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napolitano e quello di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio. Di qualche Comune, come Roccamonfina, Minturno, San Cosma e Damiano c’era l’assessore all’Ambiente. Alcuni sindaci, come quelli di Ponza e Ventotene, sono stati bloccati dal maltempo. Pochi i cittadini interessati al dibattito, si trattava per lo più di addetti ai lavori e consiglieri comunali comunnque inviati dai sindaci che non erano presenti. Il documento Scopo dell’incontro era la firma di un documento «cautelativo» come definito dall’assessore all’Ambiente di Sessa Aurunca, Vito Di Resta, viste le continue voci dell’apertura di un nuovo impianto nucleare nel territorio aurunco, che si rincorrono ormai da mesi. Non una passerella elettorale, come sottolineato dal sindaco di Gaeta, Antonio Raimondi, «perché - ha detto - si tratta di una problematica sulla quale si sta lavorando da tempo e che coinvolge amministrazioni di diverso colore politico. Le nostre considerazioni partono da lontano - ha aggiunto Raimondi - non ce le siamo inventate oggi per fare propaganda elettorale. La centrale del Garigliano è al centro di un territorio vastissimo, a grande vocazione turistica e agricola. La sua tutela è per noi un imperativo categorico». «Ho ribadito più volte - ha detto il sindaco di Sessa, Luciano Di Meo, nell’aprire i lavori- che il nostro è un territorio che ha già dato tanto, in termini ambientali e sociali. Per questa ragione, è assolutamente improponibile il progetto di costruirvi un nuovo impianto nucleare. Bisogna proseguire nella bonifica del nostro territorio». Di «attenzione pastorale della nostra chiesa locale» ha parlato il vescovo di Sessa, monsignor Napolitano, sottolineando che la Chiesa collabora e si impegna fattivamente per arrivare a una soluzione positiva della problematica «per il bene dei nostri concittadini». Monsignor Napolitano ha citato Benedetto XVI «Il Santo padre ha detto: se vuoi la pace custodisci il creato, la mia interpretazione - ha spiegato il vescovo - è che il programma di sviluppo non può prescindere dalla tutela ambientale. C’è sviluppo quando si agisce in conformità alle leggi etiche e morali. Bisogna essere uniti, non già per frenare lo sviluppo, ma perché l’energia nucleare non costituisca un danno per la nostra comunità». Le strade alternative Da una parte, la tutela del territorio, dall’altra la consapevolezza che il partito del No non porta da nessuna parte. Tanto che il vescovo di Gaeta, monsignor D’Onorio, ha incitato gli amministratori locali a individuare soluzioni alternative, proprio in nome di un progresso che deve seguire comunque il proprio percorso, nel rispetto pieno dell’ambiente e del territorio circostanti. Nell’incontro, si è parlato anche di energie alternative.

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