Ieri mattina protocollata al Comune l’informativa della prefettura

Saba e l'incognita dell'interdittiva

L'assessore Mastellone "La raccolta dei rifiuti non sarà interrotta"
10 marzo 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

«Il caso Saba è più grave di quanto pensassimo». Questo il commento a caldo dell’amministrazione comunale di Caserta poco dopo aver ricevuto dalla Prefettura gli atti che annunciano una nuova informativa antimafia sulla società che, da oltre un anno, gestisce il ciclo integrato dei rifiuti in città. All’origine del provvedimento, emanato quasi tre settimane fa dalla Prefettura di Napoli, ci sarebbero presunte infiltrazioni mafiose ad opera di organizzazioni criminali. Una vicenda che quasi sicuramente costringerà il Comune a sospendere l’appalto (così come hanno già fatto altre quattro amministrazioni pubbliche del Napoletano, rispettivamente Arzano, Casalnuovo, Torre del Greco e Volla, tutte servite dalla Saba) in attesa della sentenza del Tar che dovrebbe pronunciarsi sul caso il 24 marzo. La vicenda sarà al centro di una riunione già programmata per questo pomeriggio a Palazzo Castropignano. Saranno presenti il sindaco Nicodemo Petteruti, il direttore generale Donatella Andrisani, l’assessore all’ambiente Maria Laura Mastellone e l’avvocato del Comune, Antonio Lamberti, che aveva già seguito il caso nell’inverno del 2009, quando fu notificata alla Saba una prima interdittiva antimafia. Sul tavolo due opzioni: la sospensione immediata dell’appalto e l’affidamento temporaneo a un’altra società per garantire i servizi minimi alla città e scongiurare così una nuova emergenza rifiuti o, in alternativa, la possibilità di continuare ad avvalersi dell’operato della Saba – a condizioni che le leggi in materia lo consentano – almeno fino all’udienza del Tar. Salvo poi ricorrere all’affidamento temporaneo nel caso in cui il Tar dovesse pronunciarsi contro la società. Una soluzione quasi obbligata quella dell’affidamento temporaneo in virtù del fatto che per una nuova gara di appalto sarebbero necessari almeno tre mesi. Poco probabile invece che il Comune opti per una gestione autonoma del ciclo integrato dei rifiuti. Una ipotesi difficile da mettere in pratica per ovvie ragioni economiche. Al momento l’unico dato certo è che l’amministrazione comunale ha quarantotto ore di tempo per stabilire il da farsi e decidere così le sorti della società e dei suoi lavoratori. La Saba gestisce il ciclo integrato dei rifiuti a Caserta dall’ottobre del 2008, da quando cioè si è aggiudicata un appalto quinquennale del valore complessivo di circa 59milioni di euro. Subentrata alla Sace, la Saba conta oggi 178 dipendenti che si occupano principalmente delle operazioni di raccolta e smaltimento rifiuti, ma anche di spazzamento delle strade e diserbo di parchi e giardini pubblici. La società, di cui è titolare Beniamino Sabatino, era già stata colpita un anno fa da una interdittiva antimafia ma l’iter giudiziario si era concluso favorevolmente per la società che aveva pertanto ripreso regolarmente l’attività in tutti i Comuni del Casertano e del Napoletano dove tuttora opera (vale a dire Caserta, Marcianise, Torre Del Greco, Casalnuovo, Marigliano, Ottaviano, Volla, Cercola, Arzano, Sant’Antimo e Giugliano). Si tratta di un territorio particolarmente esteso che ospita complessivamente una utenza di circa 500mila abitanti, pari a circa il dieci per cento della popolazione regionale, che oggi torna a interrogarsi sul futuro della propria città alla luce di nuove possibili interruzioni nel servizio di nettezza urbana. Se le amministrazioni comunali non interverranno, in tempi brevi potrebbe infatti profilarsi all’orizzonte una nuova emergenza rifiuti.

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