Il provvedimento era stato promosso dal ministro dell’Interno

Rifiuti a Maddaloni e Casale oggi il Tar decide sul voto

Attesa per la sentenza sulla rimozione dei due sindaci
10 marzo 2010 - Tina Cioffo, Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

Rimozione del sindaco e scioglimento del consiglio comunale, per i comuni di Casal di Principe e Maddaloni, soggetti insieme a Castelvolturno, al decreto firmato dal presidente della Repubblica il 31 dicembre scorso, la sentenza del Tar del Lazio è attesa per oggi. Dopo aver chiesto, nell'udienza del 27 gennaio, ulteriori chiarimenti a Guido Bertolaso, ex commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, che ha proposto il provvedimento per «gravi e reiterate inadempienze nel settore della gestione dei rifiuti», la prima sezione del tribunale amministrativo laziale, presieduta da Giorgio Giovannini, dovrà decidere se accettare o rigettare i ricorsi presentati dai rispettivi avvocati. Intanto a Casal di Principe, nel caso in cui venisse concessa la sospensiva Cipriano Cristiano, primo cittadino rimosso, ha già assicurato che tornerà al suo posto. «Sarebbe impossibile da parte mia non continuare con l'opera intrapresa e costringere il mio paese alle elezioni anticipate, è chiaro però che tutto sarà analizzato e che anche l'esecutivo avrà dei cambiamenti». Ieri mattina l'assessore ai lavori pubblici Pasquale Martinelli e Vincenzo Fontana al bilancio hanno rassegnato le dimissioni dall'incarico in giunta. «Pur sentendomi ancora vicino al centrodestra - ha più volte ribadito Martinelli, candidato a sindaco e sostenuto da una coalizione civica- non me la sentirei in questo momento di continuare ad assecondare un modo di fare che non si confà più con i miei principi». A Maddaloni, per Michele Farina «tornare a fare il sindaco, viste le dimissioni del consiglio comunale, è da escludere». Per l'ex coordinatore del centrodestra Andrea De Filippo «le dimissioni ’ultra dimidium’ dei consiglieri comunali, portano, davanti al Tar, alla cessazione della materia del contendere». Quindi, non ci sarà pronunciamento. «Lo scenario vedrebbe - secondo De Filippo - la nomina del commissario prefettizio e l'elezione nella prima data utile, cioè il 28 e 29 marzo». «Tanta agitazione - ha commentato Giuseppe Siconolfi (coordinatore Pdl) - tradisce la speranza di poter evitare in extremis il responso delle urne e magari, anche al costo di un anno di commissariamento».

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