Il presidente della commissione spara a zero

"Pianodardine, troppo disinteresse"

Dure critiche ad Asi e Arpac "Non hanno nemmeno risposto alla nostra lettera"
7 marzo 2010 - Rosa De Angelis
Fonte: Il Mattino Avellino

A Pianodardine ambiente a rischio. La richiesta di informazioni resta lettera morta. Il presidente della Commissione consiliare su Pianodardine, Gerardo Bilotta, denuncia la mancanza di cooperazione da parte di Asl e Arpac. Con due lettere, una dell'otto febbraio e una del quattro marzo scorso, Bilotta ha esortato le due amministrazioni pubbliche, insieme al consorzio Asi, a fornire informazioni sulla situazione dell'area industriale di Pianodardine. Nella missiva Bilotta spiega: «A fronte della presenza sul territorio di aziende che possano provocare, o che hanno già provocato, danni alla salute, siamo convinti che ci sia il dovere, in primo luogo, di risanare ed eliminare i danni già fatti e, immediatamente dopo, di definire un adeguato programma di sicurezza, al fine di identificare i problemi e bloccarli prima che essi provochino ulteriori danni». Secondo il presidente della Commissione è necessario «verificare la sicurezza dell'ambiente e della popolazione al cospetto di uno scenario degradato come quello dell'agglomerato industriale di Pianodardine». Tutta la zona quindi dovrà essere riqualificata e risanata. «È urgente intervenire - spiega Bilotta - per un riordino generale dell'intera area e un risanamento ambientale, riqualificando l'esistente e attuando un riequilibrio ecologico. Ogni abitante della zona, rispetto all'impatto diretto o indiretto, da troppo tempo sta subendo un danno attribuito alla situazione ambientale che si è venuta a creare». Ma la richiesta è rimasta lettera morta. Soltanto l'Asi ha risposto alla missiva inviata da Bilotta. «La richiesta di ottenere notizie sulla situazione dell'area industriale di Pianodardine è fallita. - spiega Adelchi Silvestri, consigliere del Pdl e componente della Commissione consiliare -. L'unica risposta che c'è stata è arrivata da parte dell'Asi. L'Asl e l'Arpac in questo senso sono inadempienti. Qualora dovesse verificarsi una ulteriore astensione, la tappa successiva sarà la denuncia alla Procura della Repubblica». «L'epicentro della questione - sottolinea il vicepresidente della commissione, l’esponente del Pd, Gerardo Melillo - è sicuramente l'Isochimica ma c'è anche un quadro più ampio da tenere in considerazione. Prima ci verranno forniti i dati, prima potremo passare alla fase operativa». Michele De Piano, direttore dell'Unità operativa Igiene e Medicina del lavoro dell'Asl di Avellino, si occupa di vigilare sulla bonifica dell'ex Isochimica e parla di una situazione ormai risolta. «Con i lavori siamo ad un ottimo punto - afferma -. Ora bisogna soltanto portare via i blocchi e le coperture di amianto rimaste, che verranno mandati in Germania. Non c'è da preoccuparsi: si tratta di una bomba ormai disinnescata». Intanto da qualche mese è partito lo screening sanitario degli ex operai dell'Isochimica che per anni hanno lavorato a contatto con l'amianto e senza protezione. «Gli operai vengono visitati presso l'Ospedale di Solofra. - spiega Luigi Borea, responsabile Unità operativa Amianto dell'Asl di Avellino - poi la seconda università di Napoli effettua i necessari accertamenti. Siamo a buon punto: per fine mese contiamo di avere i primi dati dettagliati sulle loro condizioni di salute».

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