Ora si teme l’interruzione dei collegamenti con Foggia

Montaguto, la frana a dieci metri dalla ferrovia

Senza sosta l'intervento di rimozione del terreno
E la bretella resta chiusa
7 marzo 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Frana di Montaguto Montaguto. La frana è arrivata ad appena dieci metri dalla linea ferroviaria. Non si era mai verificato. La lingua di terreno argilloso che si muove da località Sorgenti sta formando a valle una curva che porta direttamente alla ferrovia. Dopo la chiusura della bretella al km 43 della statale 90 delle Puglie cresce, dunque, la preoccupazione per un’eventuale blocco dei collegamenti su rotaia tra Caserta e Foggia. Provocherebbe un danno notevole non solo a passeggeri, ma anche agli operatori economici che spostano merci tra le due regioni. Per evitare questo rischio si lavora ai piedi della frana giorno e notte, anche di domenica. Trenitalia ha addirittura dislocato sul posto dei vigilanti che devono monitorare il movimento franoso e verificare che i treni in transito sul tratto compreso tra Savignano e Montaguto procedano lentamente, quasi a passo d’uomo. Ogni anomalia dev’essere puntualmente segnalata. Anche Prefettura di Avellino viene costantemente informata su quanto accade. Un vigile urbano e un tecnico del Comune di Montaguto inviano quotidianamente un bollettino sulla situazione. L’ultimo, quello di ieri, è particolarmente preoccupante. Si teme, infatti, l’accelerazione del movimento franoso a causa delle le piogge e le nevicate dei giorni scorsi. È stato così anche in occasione di altre intense piogge. Per Antonio Membrino, esponente di un’associazione ambientalista, non va neanche sottovalutato il formarsi di un ruscello sul lato ovest della frana. «Prima questo corso d’acqua non c’era - sostiene -; vuol dire che non è del tutto sotto controllo quello che accade nel corpo della frana. Come pure non si riesce a capire cosa stia succedendo a monte». Mostra, invece, fiducia nel lavoro avviato il neo commissario per l’emergenza frana, Mario De Biase. «Ho valutato col professore Cascina dell’Università di Salerno e con altri esperti - precisa - il lavoro da fare. Si va avanti con il progetto di svuotamento dell’invaso e di eliminazione del terreno a valle. La vicinanza alla rete ferroviaria non deve spaventarci. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza la frana. Certo, per il momento la bretella rimane chiusa. Ma dall’incontro che terrò domani con il responsabile del procedimento deve emergere una soluzione definitiva. Dai dati e dai rilievi in possesso, sembra possibile puntare decisamente al ripristino della viabilità. Quando parliamo di viabilità, ci riferiamo, ovviamente, anche al vecchio tratto della statale 90 delle Puglie»

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