Stop antimafia alla Saba allarme per la raccolta
Nuovo altolà del Gruppo ispettivo antimafia della prefettura di Napoli alla Saba, la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in nove comuni campani (tra i quali la città di Caserta, Marcianise, Arzano, Casalnuovo, Cercola, Ottaviano, Sant’Antimo, Torre del Greco e Volla e Casalnuovo), per un bacino complessivo di mezzo milione di abitanti, e lo spazzamento a Napoli per conto dell’Asia. L’interdittiva è stata firmata la scorsa settimana ed è stata già notificata ad alcune amministrazioni comunali. Analogo provvedimento era stato annullato a luglio dello scorso anno dal Tar della Campania. La certificazione negativa alla società di Ercolano è stata reiterata in seguito ad approfondimenti istruttori fatti dal Gia e supportati da recentissime risultanza investigative. Stando ad quanto emerso da un’indagine della Dda di Napoli, il titolare della Saba si sarebbe rivolto a uomini del clan Falanga per protestare contro le tentate estorsioni ai suoi danni fatte da uomini di un altro clan. I contratti con le amministrazioni pubbliche dovranno, ora, essere sospesi e quindi rescissi. Inevitabili le ripercussioni sul sistema di raccolta dei rifiuti in un’area che raccoglie un decimo della popolazione regionale.