Dopo la caduta di pesanti massi rilevato un pericoloso smottamento del terreno

Monte Caruso torna a far paura

Sopralluoghi a Foglianise dove sono state evacuate già diciannove abitazioni
5 marzo 2010 - Domenico Zampelli
Fonte: Il Mattino Benevento

Foglianise È di nuovo allarme rosso per il monte Caruso. Come dieci anni fa. Dai primi sopralluoghi effettuati ieri mattina, compatibilmente con le pessime condizioni atmosferiche, sembrerebbe emergere l'esistenza di un pericoloso fronte di frana al di sopra della frazione Leschito. Una situazione che ha indotto il sindaco Giovanni Mastrocinque ad integrare l'ordinanza di sgombero, che adesso riguarda 19 famiglie. Un doloroso copione che riporta alla mente l'otto maggio del 2000. In quell'occasione un grosso masso si staccò dal monte e rotolò a valle, rallentato ma non trattenuto dagli alberi, fino a terminare la sua corsa contro un'abitazione, miracolosamente senza vittime. Questa volta la natura ha fatto di più, frenando la corsa dei massi che si sono sfaldati arrestandosi a 100 metri dal centro abitato. Ma questa volta il movimento del terreno sembra essere più massiccio. Ieri sono saliti in montagna il comandante della polizia municipale Angelo Boscaino, i vigili del fuoco di Benevento, che hanno confermato il distacco di notevoli volumi di roccia con l'abbattimento di diversi alberi. I caschi rossi, confermando la necessità del permanere dell'ordinanza sindacale così come integrata, hanno poi esteso l'area di allerta anche alla vicina contrada Barassano. Una valutazione condivisa nel corso di un successivo sopralluogo effettuato dal funzionario del Genio Civile di Benevento Angelo Pedicini e da Michele D'Aiello, del Settore Programmazione Interventi Protezione Civile di Benevento. Anche in questo caso i tecnici non hanno escluso la possibilità non solo del ripetersi dell'episodio, ma anche di un'estensione del fronte franoso, attesa l'esistenza di altri massi in condizioni di stabilità precaria. Ieri sera il sindaco ha riunito presso il Comune i consiglieri di maggioranza e opposizione per fare il punto della situazione. Per questa mattina è intanto previsto un nuovo sopralluogo da parte di una ditta abruzzese specializzata in questo tipo di interventi. Probabilmente, inoltre, il Comune si doterà anche di una specifica figura professionale quale consulente in materia. Per questa sera dovrebbe esserci quindi qualche ulteriore elemento, capace di aprire anche una prospettiva sulla durata dell'ordinanza di sgombero, come pure sull'ipotesi, della quale comincia a discutersi della dichiarazione dello stato di emergenza idrogeologica. I distacchi di roccia che si erano susseguiti negli ultimi tempi dal monte Caruso avevano superato la media stagionale per quantità e numero di episodi, e quindi la situazione era passata nuovamente sotto stretta osservazione. Risaliva al 2007 l'ultimo grosso intervento, rischioso e spettacolare, a cominciare dal trasporto dei materiali - avvenuto grazie ad un elicottero che aveva dovuto avvicinarsi pericolosamente alla montagna - per finire con la realizzazione delle barriere paramassi alte fino a cinque metri, che avevano visto impegnati alcuni carpentieri-scalatori, personale di altissima specializzazione capace di lavorare nelle condizioni più impervie. Il costo dell'intervento, suddiviso in due parti, aveva superato di poco i 500mila euro, attinti dai fondi erogati dalla Presidenza del Consiglio nell'ambito del capitolo dell'8 per mille.

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