Spazzatura connection sui treni indaga la magistratura tedesca
Non avrebbe mai dovuto varcare le Alpi la montagna di oltre 100mila tonnellate di «Müll», i rifiuti della Campania, inviati in una discarica della Sassonia a partire dall’aprile 2007. A fare la clamorosa rivelazione è Der Spiegel, secondo il quale la magistratura tedesca ha aperto un’inchiesta per individuare cosa si nasconde dietro il traffico di quella che il settimanale di Amburgo definisce la «Müll-Connection italo-tedesca». Oltre 200 treni partiti dallo scalo di Maddaloni-Marcianise hanno infatti trasportato per oltre 1.500 chilometri rifiuti di ogni tipo, riversati senza essere stati prima separati nella discarica di Cröbern, nei pressi della città sassone di Grosspösna, dove è sorto il più grande impianto europeo, costato oltre 100 milioni di euro, ma eccessivamente sovradimensionato. La Wev, l’azienda titolare dell’impianto, che prima dell’arrivo dei rifiuti campani era quasi sull’orlo del fallimento, con una perdita di 4,5 milioni di euro nel solo 2005, grazie alla monnezza arrivata dall’Italia è tornata in breve tempo quasi miracolosamente a fare utili. Dopo le indagini avviate già nel 2008 dai carabinieri, alla fine del novembre scorso si è messa in moto non solo la magistratura tedesca, ma si è attivato la stessa Bka, la Criminalpol incaricata anche dell’antiterrorismo, che partendo dal traffico dei rifiuti campani ha scoperto una dimensione del fenomeno che supera ogni immaginazione. Da uno studio del Bka è emerso infatti che nelle discariche tedesche sono stati riversati circa due milioni di tonnellate di rifiuti urbani, non solo italiani, «con un traffico di dimensioni uniche sul piano quantitativo e qualitativo». In tono sarcastico lo Spiegel scrive che «le immondizie della Campania non si possono importare in Germania come si fa con l’olio d’oliva e il vino», in quanto dal 2005 la legge tedesca prevede che i rifiuti urbani non devono più finire nelle discariche ma negli inceneritori, dopo essere stati accuratamente separati, triturati e possibilmente fatti eliminare dai batteri. Le indagini della magistratura tedesca hanno invece accertato che un gruppo di persone formato da tedeschi e italiani ha progettato fin dall’inizio di »smaltire illegalmente nella Sassonia-Anhalt i rifiuti della Campania, in gran parte non trattati precedentemente». Avrebbero così passato le Alpi senza autorizzazione 107mila tonnellate di rifiuti, poi abilmente trasformati in «resti di tipo minerale derivati dalla separazione», da smaltire senza problemi nelle discariche tedesche.