Illustrate ai sindaci le linee guida del piano. Novità sulla gestione della Tarsu

"In Campania un solo termovalorizzatore"

L'assessore Ganapini frema sull'impianto di Salerno: ma decide la Provincia
24 febbraio 2010 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino Salerno

L’assessore regionale all’Ambiente illustra ai sindaci salernitani le linee guida sul ciclo dei rifiuti. Ganapini è ottimista: «La Campania ce la può fare. Niente più sarà simile a due anni fa. L’impegno dei cittadini e i numeri lo dicono. Il 23% di raccolta differenziata l’anno scorso, ora siamo al 35%». Rimangono dei nodi, dalla Tarsu al termovalorizzatore provinciale, al punto interrogativo sulla discarica di Macchia Soprana (ma ai timori del sindaco Cornetta presente all’incontro, Ganapini risponde assicurando che non ci sarà nessuna riapertura). L’assessore fa trasparire la sua contrarietà ad un secondo termovalorizzatore, sostiene che basta Acerra. E l’assessore provinciale Romano pensa ad un mini- impianto. «Si raccolgono 5600 tonnellate di rifiuti e gli impianti per separare secco e umido possono assorbire tutto quel che si produce - dice Ganapini - . E possiamo completare la rete di 13 impianti di compostaggio regionale con quelli di Eboli e del capoluogo. Significa che con il sistema a regime si fanno 2500 tonnellate di materiale da destinare a scopi energetici. E se Acerra brucia 2000 tonnellate significa che non resta altro». Quindi niente inceneritore a Salerno? «Lo decideranno localmente le Province». E aggiunge: «Nei prossimi tre anni, avendo discariche a sufficienza, potremo sopravvivere per paradosso anche se non facessimo niente». Insomma non c’è emergenza alle porte. E se la Provincia rinunciasse all’inceneritore ci sono anche le cementerie pronte a smaltire materiale. Rimane la questione del debito residuo del commissariato che non può rimanere sulle nuove aziende provinciali. E mentre i sindaci chiedono di ricevere tutta la tariffa della raccolta, Romano tenta di spiegare come si può ridurre il peso della tassa sui cittadini. In ogni caso si va alla divisione della tariffa: un conto corrente per i Comuni che fanno spazzamento e trasporti, su un altro conto la quota per la Provincia che gestisce gli impianti di vagliatura e smaltimento. Infine la questione occupazionale, non è chiaro quanti lavoratori devono rimanere nelle aziende e bisognerà rispondere al tema ecoballe. A Giugliano e Villa Literno vogliono costruire impianti di gassificazione che possono utilizzare le ecoballe e chiudere il capitolo. Romano tende alla autosufficienza «lo dice il decreto che sta per diventare legge. Avremo in pochi mesi gli impianti di compostaggio, e i sindaci risparmieranno molti soldi per smaltire l’umido». E lo smaltimento finale? «Noi non abbiamo discarica e questa è una delle ragioni per fare il termovalorizzatore. Ma possiamo fare un impianto più piccolo, non da 350 mila tonnellate come quello mandato in gara dal sindaco. Con un’impiantistica mirata che ridurrà la frazione di rifiuti da bruciare, faremo un impianto che comprenda sia termovalorizzatore che il trattamento-rifiuti in un’unica gara d’appalto».

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