"Per la frana di Montaguto ora intervenga la Provincia"

22 febbraio 2010 - Maria Elena Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

MONTAGUTO.Su richiesta di dieci consiglieri provinciali è stato inserito all'ordine del giorno della seduta del Parlamentino che si terrà domani mattina il problema della frana di Montaguto. L'obiettivo dei firmatari è quello di coinvolgere più direttamente la Provincia di Avellino in una vicenda che sta mortificando i territori della Valle del Cervaro e dell'Arianese, che non riescono a venire fuori da una condizione di isolamento nel quale la frana di Montaguto li ha relegati da oltre tre anni. La chiusura prima del vecchio tracciato della statale 90 delle Puglie e successivamente delle bretella che consentiva il transito veicolare, seppure a senso unico alternato, sta provocando un terremoto nell'economia locale, con operatori economici costretti a chiudere battenti e pendolari e utenti dei trasporti pubblici costretti a soluzioni alternative davvero disagevoli. Per non parlare dei rischi cui potrebbe andare incontro il traffico ferroviario sulla tratta Caserta-Foggia, se la frana dovesse continuare a scendere a valle all'attuale velocità di tre o quattro metri al giorno o se si dovessero rompere le sponde del lago formatosi a quota 800 metri. «Ho sollecitato - spiega Antonio Volpe, primo firmatario della richiesta di convocazione dell'assise provinciale - lo svolgimento di una seduta tematica su questa materia perché convinto della necessità di imprimere una svolta a questa incresciosa vicenda. Non si può fare finta di niente e andare avanti con le risorse messe in campo dalla Regione solamente per liberare la bretella dal fango che potrebbe finire sulla ferrovia o per spostare il terreno argilloso da una parte all'altra. Mi farò promotore di ben due richieste. La prima perchè l'emergenza frana di Montaguto sia affrontata dal Ministero delle Infrastrutture e in secondo luogo perchè la competenza sul movimento franoso passi alla Protezione Civile nazionale e non più solo a quella regionale. Qui nessuno vuole prendere atto che si sta tenendo in ostaggio un bacino frequentato da oltre 600mila persone l'anno. Basta con gli slogan, impegniamoci per interventi risolutivi». A questi ultimi guarda, in definitiva, anche la stessa Protezione Civile. In settimana, infatti, l'ingegnere Bruno Orrico dovrebbe essere confermato responsabile dell'emergenza frana. La sua strategia è ben nota. «Ho sempre sostenuto - spiega ad un'emittente locale - che bisogna preliminarmente svuotare il lago formatosi a monte. Poi si deve procedere alla captazione delle sorgenti e alla successiva fase di messa in sicurezza della frana e ripristino del vecchio tracciato della Statale 90 delle Puglie».

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