Rifiuti nella cava abusiva, sequestro milionario
Denunciate due persone
Avevano realizzato una cava non autorizzata che usavano per illecito smaltimento di rifiuti provenienti dall'edilizia: sequestrato l'impianto di via Falcone a Nocera Inferiore e alcuni mezzi della ditta "Idemar srl", mentre un imprenditore di Sarno e uno di Ottaviano, gestori dell'attività, sono stati denunciati a piede libero dai carabinieri di Nola per violazione alle leggi per la tutela dell'ambiente. I militari della compagnia nolana assieme a quelli di Nocera Inferiore, ieri mattina, hanno sequestrato i 65.557 metri quadrati della cava che si trova non lontano dal confine con Castel San Giorgio, ben visibile dalle strade che collegano i due comuni e a un non lontano dal palazzo del tribunale nocerino: stessa sorte per i 30 mila metri cubi di rifiuti speciali pericolosi ritrovati in loco. A finire sotto sequestro sono stati anche alcuni mezzi meccanici della ditta per un valore complessivo stimato 1,5 milioni di euro usati per la frantumazione di inerti e per il trasporto o movimento di terra. Secondo i carabinieri, i due imprenditori -Emilio Fattoruso, cinquantunenne originario di Angri ma residente ad Ottaviano, e il trentottenne Umberto Ingenito di Sarno, rispettivamente amministratore e il co-gestore della Indemar srl - avevano realizzato una cava a Nocera Inferiore non autorizzata che usavano per illecito smaltimento di rifiuti, tant'è che sul posto i militari hanno rinvenuto rifiuti speciali pericolosi miscelati a terreno vegetale. Dalle prime analisi si tratta di materiale di risulta di demolizioni edili e fresato di asfalto, materiale bituminoso, ferroso, gommoso e amianto. Non è escluso che nelle prossime ore, vengano disposte nuove analisi sul materiale smaltito nell'impianto di via Falcone. Gli inquirenti ritengono che i rifiuti sono verosimilmente provenienti da alcuni cantieri edili dell'Agro nolano, dell'Agro nocerino e del vesuviano. Attorno alle attività della Indemar stanno indagando ben tre procure della repubblica (quella di Nola, di Torre Annunziata e Nocera Inferiore), con indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Nola, al comando del capitano Andrea Massari, con la collaborazione di colleghi torresi e nocerini. Nei giorni scorsi, era stata sequestrata un'altra cava, in via Muro d'Arce a Sarno riconducibile alla Indemar srl sempre per materiali di risulta di demolizioni edili a base bituminosa, ferrosa e di gomma e fresato di asfalto che erano stati miscelati a terreno vegetale. In più, sempre nell'ambito della stessa inchiesta, i carabinieri avevano sequestrato un tratto della superstrada da Palma Campania ai comuni della Valle di Lauro che sarebbe stata costruita sugli scarti di materiale edile e pezzi di ferro arrugginiti. La Indemar è una società a responsabilità limitata che un fino a qualche anno fa era di Antonio Iovino, noto imprenditore di San Gennaro Vesuviano, coinvolto in diverse vicende giudiziarie, e della quale oggi sarebbe dipendente. Iovino è stato denunciato a piede libero nelle indagini relative al sequestro della cava di Sarno, operato poche settimane fa dai carabinieri della compagnia di Nola e della stazione di Sarno. La cava di Nocera Inferiore più volte è finita nel mirino della magistratura nocerina e soprattutto degli ambientalisti che ne hanno chiesto per anni il fermo. >R. S.