Ariano Irpino I nuovi sopralluoghi escludono smottamenti con perdite di percolato

Difesa Grande, la discarica resiste

Il Comune chiede all'Asi Dev di blindare l'ex sversatoio con la messa in sicurezza
18 febbraio 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Ariano Irpino. Anche dal sopralluogo effettuato ieri mattina all’interno e all’esterno della discarica di Difesa Grande dall’assessore provinciale all’Ambiente, Domenico Gambacorta, e dai tecnici della Provincia e dell’Arpac, è emerso che, al momento, non c’è rischio di fuoriuscita di percolato o di scivolamento a valle di una sponda dell’impianto. Esiste un movimento franoso sul lato nord-est della discarica, ma interessa prevalentemente una striscia di terreno, di circa 30 metri, sulla quale insiste una strada di servizio che gira attorno all’impianto. Non sono compromessi, insomma, né i pozzi spia, né i canali che raccolgono il percolato. «Questo non vuol dire - precisa l’ingegnere Fernando Capone - che la situazione debba rimanere tale. C’è necessità di mettere in sicurezza l’area, proprio per evitare che domani possa essere compromessa la tenuta della discarica. Il sopralluogo effettuato con l’Arpac è servito per verificare le voci su presunti crolli della sponda della discarica e per invitare il gestore dell’impianto a mettere in atto i necessari provvedimenti. Non credo che l’Asi-Dev Ecologia si possa sottrarre ad un intervento che risulta particolarmente impegnativo e oneroso». L’assessore all’Ambiente, Domenico Gambacorta, si dice preoccupato, piuttosto, per il mancato avvio della bonifica dello sversatoio arianese. «Dopo il Comune di Ariano Irpino - precisa - anche la Provincia, che ha chiamato in causa l’Arpac, l’Autorità di Bacino e il Genio Civile di Ariano Irpino, ha inteso vederci chiaro su quanto, dopo le segnalazioni dei residenti, sta accadendo in questa discarica abbandonata. Il sopralluogo è servito innanzitutto per tranquillizzare la popolazione residente. Effettivamente non ci troviamo di fronte ad un movimento franoso di dimensioni tali da dover allertare anche altri enti. Il punto vero è un altro. La caratterizzazione dell’impianto che è stata promessa da tanto tempo, ancora non comincia, nonostante gli impegni assunti e l’indicazione delle necessarie risorse finanziarie da parte della Regione Campania. Nell’ottobre scorso abbiamo ospitato in Provincia un tavolo tecnico condotto dall’ingegnere Orrico della Protezione Civile regionale per verificare la possibilità di trasferire a Difesa Grande parte del terreno proveniente alla frana di Montaguto, in modo da utilizzarlo per la copertura della discarica. Ma preliminarmente si sarebbe dovuta portare avanti la fase della cratterizzazione dell’impianto. Per capire esattamente, dopo i sondaggi in discarica, che tipo di bonifica avviare. Con la messa in sicurezza cesseranno anche gli allarmismi».

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