Sessa Aurunca

I Comitati chiedono indagini sulla centrale

17 febbraio 2010 - Vittorio Moccia

Sessa Aurunca. A San Castrese, frazione a 500 metri dalla centrale nucleare del Garigliano, 67 cittadini su 1800 sono affetti da patologie tumorali che, negli ultimi tre anni, hanno provocato circa 150 decessi. Numeri impressionati, messi nero su bianco in una lettera che i comitati civici delle frazioni più vicine all'impianto (San Castrese, Lauro, Piedimonte, San Carlo, Aulpi) hanno inviato al sindaco Luciano Di Meo, chiedendo una misurazione dei livelli di radioattività nei territori attigui alla centrale e la valutazione dell'impatto sulla salute pubblica. Intanto, tra poco più di un mese, saranno noti i dati relativi ai risultati dell'ultimo monitoraggio, 2008-2009, commissionato dalla Sogin e che questo giornale ha avuto già modo di anticipare. Secondo i dati elaborati dal centro di ricerca C.I.R.C.E., afferente al dipartimento di Fisica della Seconda Università, i parametri di radioattività sono talmente bassi da non costituire alcun pericolo per l'ambiente circostante. Eppure, i comitati denunciano «un aumento progressivo delle patologie oncologiche». Per questo, chiedono «un'indagine epidemiologica diretta e non statistico-cartacea che misuri la reale incidenza delle patologie tumorali nel comune di Sessa Aurunca». Ma non solo: secondo i comitati, la centrale è stata una vera e propria iattura per l'economica del territorio, a vocazione prettamente agricola e che va impoverendosi, perché i prodotti agricoli non sono ritenuti sicuri, in quanto coltivati nelle vicinanze della centrale. I comitati chiedono, quindi, che l'amministrazione provveda a creare un fondo da destinare al risarcimento degli eventuali danni alla salute dei cittadini.

Powered by PhPeace 2.6.4