Sistema Arpac, chiesto il giudizio il 15 marzo la prima udienza

Il gip deciderà sul processo per la presidente del Consiglio, il marito ed altri 51 indagati
13 febbraio 2010 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i coniugi Sandra Lonardo e Clemente Mastella e di altri cinquantuno imputati, al termine delle indagini sulla gestione dell’Arpac. Quattro mesi dopo il terremoto sulle presunte ramificazioni politiche nell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, la Procura non ha rinunciato ad esercitare l’azione penale. Tanto da chiedere alla sezione gip guidata da Giustino Gatti e da Bruno D’Urso di fissare una data per l’inizio dell’udienza preliminare a carico dei vertici Udeur. Primo appuntamento il prossimo 15 marzo, quando saranno valutate in aula le accuse mosse dal pool mani pulite dell’aggiunto Francesco Greco e del pm Francesco Curcio. Quello di marzo è il secondo procedimento a carico del presunto sistema Udeur, dal momento che lunedì prossimo dinanzi alla undicesima sezione penale partirà il processo a carico degli ex vertici del partito, in una lista di nomi tra cui spicca anche la stessa Sandra Lonardo. Ma lo scenario a carico di lady Mastella, nella vicenda Arpac, risulta cambiato rispetto a quattro mesi fa. Difesa dai penalisti Alfonso Furgiuele e Severino Nappi, la Lonardo si è difesa in un interrogatorio reso al pm Curcio: a leggere la richiesta di processo, risultano archiviati due reati, vale a dire due ipotesi di concussione avanzate in un primo momento. Ma di cosa dovrà rispondere lady Mastella a marzo? Associazione per delinquere e abuso d’ufficio, i due capi d’imputazione rimasti in piedi. Al vaglio del giudice, dunque, l’ipotesi dell’esistenza di un sistema riconducibile al partito Udeur: «Una associazione finalizzata alla commissione di una serie di delitti contro la pubblica amministrazione, al controllo delle attività di concorso per il reclutamento di personale e di gare pubbliche per appalti». Un’accusa mossa a carico dei coniugi Sandra Leonardo e Clemente Mastella, ma anche di Antonio Fantini e Carlo Camilleri. Inchiesta complessa, fondata su robuste acquisizioni di documenti, ma anche su intercettazioni telefoniche. Al presidente Lonardo, in particolare, viene rivolta l’accusa di essere ispiratrice della violazione del regolamento interno all’agenzia regionale, in materia di reclutamento di consulenti e professionisti esterni. Diverso l’impianto a carico di Mastella. Oltre all’accusa di associazione per delinquere, l’ex guardasigilli deve rispondere anche di un’ipotesi di tentata concussione, in relazione a presunte pressioni al direttore generale dell’ospedale Santobono Nicola Mininni per nominare primario il medico Rolando Bruno (quest’ultimo indagato come potenziale beneficiario e istigatore morale); e di un’ipotesi di abuso d’ufficio in una vicenda di presunte segnalazioni per un incarico esterno all’Arpac. Vicende da accertare, mentre ieri al Riesame il presidente Lonardo ha chiesto ai giudici la revoca dell’obbligo di dimora fuori dalla Campania per poter presiedere alle sedute del Consiglio regionale.

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