Spiagge off-limits, crisi per l'estate 2010
Torrione e la colonia San Giuseppe a Salerno, la spiaggia del Dragone di Atrani, ma anche alcuni punti di Minori e Maiori, Cetara e Vietri sul mare in Costiera, poi sulla costa sud, anche in alcuni paradisi terrestri come Montecorice, Casalvelino e Pisciotta. Sono 38 i punti della costa salernitana in cui, nella stagione balneare 2010, intesa dal primo aprile al 30 settembre, sarà vietato fare i bagni. La delibera della giunta regionale è la numero 40 del 28 gennaio e individua le zone off limits sulla base dei risultati analitici elaborati e trasmessi dall’Arpac. Questi risultati restano validi e immodificabili fino al primo aprile, quando cominceranno gli altri campionamenti che potrebbero capovolgere qualche situazione anche durante la stagione balneare. La delibera demanda ”alle amministrazioni comunali competenti, l’adozione dei provvedimenti amministrativi previsti dalla legge 121/2003 inerenti eventuali riammissioni e chiusure di tratti di costa, nella stagione balneare 2010, a seguito di comunicazioni dell’Arpac». Il documento è sul tavolo dell’assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, che ne risulta il più interessato. Gerardo Calabrese si era attivato, visti i problemi della scorsa stagione: «Nel consiglio comunale del 28 dicembre 2009, nel bilancio di previsione, abbiamo anticipato alcuni interventi di ampliamento e completamento della rete fognaria, tra il forte La Carnale e piazza Monsignor Grasso a Mercatello, oltre che sulla striscia a vallo della linea ferroviaria Napoli-Reggio Calabria. Questi lavori, che inizialmente erano previsti non prima del 2011, prevedono una spesa di 7 milioni di euro e dovranno essere finanziati dalla Regione Campania. La richiesta - spiega Calabrese - è stata trasmessa nel parco progetti della Regione. Quando ci sarà la copertura del finanziamento, partirà la gara d’appalto per i lavori, visto che è già redatto il progetto esecutivo». Subito dopo la scorsa stagione estiva, alla Regione, erano giunte alcune segnalazioni in merito al fenomeno della ”colorazione anomala” dovuta alla fioritura delle alghe, riscontrata a Lido Lago di Battipaglia, a Eboli, a 200 metri a ovest del fiume Asa di Pontecagnano, a piazza D’Armi a Salerno. L’assessore Calabrese sostiene che per gli altri torrenti sono già previsti gli interventi per rivedere il sistema tecnico dei cosiddetti ”muri di stramazzo” o scolmatori, che direttamente alternano i parametri per la balneabilità: «Inoltre - dice - sono in via di ultimazione due lotti per il rifacimento della rete fognaria. Ancora nel bilancio di previsione, per la manutenzione straordinaria delle fogne, sono stati previsti 2 milioni e mezzo di euro che verranno impiegati sia per l’espurgo sui collettori litorali, sia per la risistemazione degli scolmatori. È chiaro - dice Calabrese - che il mare è un elemento in movimento e le correnti non sempre aiutano. Ultima cosa, l’impianto di depurazione Sis ha già ricevuto un primo intervento». Il grosso dei punti non balneabili individuati dalla Regione sulla scorta dei risultati delle indagini Arpac, si trova nella zona sud della provincia: ben sette punti a Pontecagnano, ma sono tutti nei pressi dei fiumi, Picentino, Bonifica, Asa, Tusciano. Poi Battipaglia: 500 metri ad est del Tusciano, il lido Spineta e i confini con Eboli. Ancora la foce Sele tra Eboli e Capaccio, il limite tra Capaccio e Agropoli dove c’è la foce del Solofrone, e poi qualche punto in aree bellissime quali Montecorice (il vallone Arena ai confini con Castellabate), Casalvelino (la foce dell’Alento al confine con Ascea), Pisciotta al vallone San Macario, ma anche San Giovanni a Piro a Scario, la spiaggia all’uscita del porto. Infine Santa Marina alla foce del Bussento e Centola alla foce del fiume Lambro.