"Bagnoli, certificate le nostre bonifiche"
dopo il blitz interviene la Stu "Scorie inviate all'estero"
Si svolgeranno oggi dal gip di Grosseto Pietro Molino gli interrogatori di garanzia dei quindici arrestati nell’operazione «Golden Rubbish», condotta dai carabinieri del Noe, che ha fatto scoprire un’operazione per smaltire illecitamente rifiuti pericolosi. Sulla vicenda interviene la società Bagnolifutura: «Tra i rifiuti tossici smistati illegalmente in provincia di Grosseto non vi sono balle e materiali provenienti dall’area ex Italsider. Le circa 4mila tonnellate di materiale rinvenienti dalla bonifica che sta facendo la De Vizia nelle aree ex Italsider ed ex Eternit - è spiegato in una nota - non sono mai andate nella discarica di Scarlino, ma parte in Italia, in particolare in una discarica di Ecologia Srl nel Lazio, parte all’estero». L’impresa che effettua i lavori di bonifica e produce i rifiuti li invia in discarica nei casi previsti dalla legge dopo un’analisi dei materiali. Nelle discariche autorizzate vengono mandati dalla De Vizia solo i materiali non riutilizzabili, dopo opportune lavorazioni, tra i quali fanghi, gomme e altri rifiuti assimilabili. «Tali materiali - sottolinea Bagnolifutura - sono controllati all’arrivo in discarica, la quale ha l’obbligo di certificare che quel rifiuto sia della categoria autorizzata a essere smaltita in loco». «Nel territorio di Bagnoli - prosegue la società - sono in corso diverse attività di bonifica riconducibili ai diversi soggetti che operano nell’area e non solo alla De Vizia, la quale esegue i lavori di bonifica delle aree ex Italsider ed ex Eternit per conto della stazione appaltante Bagnolifutura». Le operazioni avvengono sotto il controllo del ministero dell’Ambiente, essendo quello di Bagnoli uno dei siti di interesse nazionale. Una volta bonificata un’area, prima l’Arpac e poi la Provincia effettuano i controlli prima di rilasciare il certificato di avvenuta bonifica. Finora è già stata eseguita su due terzi dell’area della Bagnolifutura. Attualmente è in corso nel secondo lotto del Parco urbano e nell’area ex Eternit, dove si stanno svolgendo, sotto il controllo dell’Asl competente e degli enti preposti, le operazioni più complesse per la rimozione dell’amianto, che viene messo nei «big bags» e mandato in discariche specializzate all’estero.