l caso rifiuti Il presidente del Consorzio ribadisce le sue preoccupazioni

Nuovo allarme di Caputo: «Il Cosmari è al capolinea»

"I fondi a disposizione ci consentono di andare avanti solo fino alla fine del mese"
9 febbraio 2010 - li.sa.
Fonte: Il Mattino Avellino

«Le risorse a disposizione consentono di tirare avanti fino alla fine del mese. Dopodiché è necessario mettere la parola fine a questa esperienza». È amareggiato il presidente del Cosmari Av1, Antonio Caputo. Ma ritiene doveroso fare chiarezza al termine dell'ennesima giornata febbrile che riserva risultati tutt'altro che positivi. «I vertici di IrpiniAmbiente - spiega - ci hanno restituito le fatture emesse - così come concordato in una precedente riunione - per lo svolgimento di servizi aggiuntivi. La società si dichiara incompetente al pagamento delle stesse». Il presidente si è visto crollare tutto. «Quei fondi - aggiunge - erano necessari al pagamento delle spettanze del personale, che lamenta già alcuni giorni di ritardo nella corresponsione degli stipendi di gennaio, ma anche per la gestione ordinaria dell'ente». Caputo - che in mattinata aveva ricevuto gran parte dei 54 dipendenti preoccupati per la questione relativa ai pagamenti - ha aperto una querelle con il soggetto provinciale. In una lettera, il presidente spiega che «le fatture emesse per prestazioni aggiuntive svolte dai cosmarini possono essere discusse nel merito, ma non si può non riconoscere il debito nei confronti dei Cosmari». Intanto - per garantire respiro alle casse societarie ed evitare sofferenze economiche ai dipendenti - il Cda del consorzio di via Pescatori ha rinnovato - fino al prossimo 31 marzo - la convenzione con la banca tesoriera per le anticipazioni di cassa che garantiranno la copertura delle spese relative ai primi due mesi. «Subito dopo l'appuntamento con la conversione in legge del Dl 195 - annuncia Caputo - convocherò una nuova assemblea dei sindaci per deliberare, in assenza di novità sostanziali, lo scioglimento del Cosmari». Stesse difficoltà si registrano per il Cosmari Av2 che, però, ha già provveduto al pagamento delle spettanze di gennaio. «Abbiamo emesso fatture nei confronti di IrpiniAmbiente - spiega il presidente Vincenzo Sirignano - che dovranno essere pagate. Siamo consapevoli che i fondi ricavati non basteranno a coprire tutti i costi e, per questo, ci stiamo attivando». La nuova gestione del ciclo integrato dei rifiuti, dunque, non vuole saperne di decollare. Le difficoltà sono all'ordine del giorno e - nelle more della conversione in legge del Dl 195 che garantirà, quanto meno, certezza normativa - è necessario tamponare. Ma appena viene chiusa una falla se ne apre, prontamente, un'altra. Le difficoltà maggiori riguardano proprio i rapporti tra il nuovo soggetto ed i Cosmari e la gestione finanziaria di questi ultimi. I consorzi di bacino sono ancora in attività ed hanno necessità di reperire fondi per l'amministrazione ordinaria e, soprattutto, per il pagamento del personale, un centinaio di lavoratori, divisi tra i due consorzi, impegnati soprattutto per l'espletamento di attività afferenti la raccolta differenziata. La chiusura dei rubinetti statali ha aperto una querelle che rischia di creare una nuova emergenza e mandare in crisi tutto il sistema.

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