Raccolta differenziata nella città di Napoli

25 gennaio 2008 - Vittorio Moccia

Il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, rappresentato da, il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania, la Regione Campania, rappresentata da , la Provincia di Napoli rappresentata da, il Comune di Napoli rappresentato da, l'ASIA-Napoli spa, in persona di, il CONAI, Consorzio nazionale imballaggi, in persona di

PREMESSO

  • che la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è disciplinata dalla normativa comunitaria e nazionale, al fine di assicurare un'elevata protezione dell'ambiente e controlli efficaci;
  • che le azioni e le misure volte a preservare le risorse naturali rivestono un ruolo centrale nella gestione rifiuti, e che, a tal fine, la disciplina comunitaria e il D. Lgs n. 152 del 2006 stabiliscono che le misure intese a limitare la formazione dei rifiuti e riutilizzare, riciclare e recuperare materie prime dai rifiuti sono prioritarie rispetto alle altre operazioni di gestione dei rifiuti in un organico sistema di gestione integrata;
  • che devono essere favoriti la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti prodotti, il riciclaggio ed il recupero, limitando il flusso dei rifiuti inviati allo smaltimento;
  • che D. Lgs. 152/2006 ha definito un organico sistema di gestione integrata dei rifiuti;
  • che la legge 27/12/2006 (legge finanziaria 2007) ai commi 1108 e 1109 impone, a livello di Ambito Territoriale Ottimale, il raggiungimento delle seguenti percentuali minime di raccolta differenziata:

      a. almeno il 40% entro il 31/12/2007
      b. almeno il 50% entro il 31/12/2009
      c. almeno il 60% entro il 31/12/2011;

  • che il titolo II del D. Lgs. 152/2006 fissa gli obiettivi minimi di recupero e di riciclaggio e individua gli obblighi che i produttori e gli utilizzatori di imballaggi devono adempiere per conseguire detti obiettivi;
  • che la situazione in atto nella regione Campania, e in particolare nella città di Napoli, è caratterizzata da una grave emergenza;
  • che il decreto legge n. 263 del 9/10/2006 convertito, con modificazioni, con legge n. 290 del 6/12/2006 reca misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione Campania e misure per la raccolta differenziata prevedendo, tra l'altro, che il CONAI stipuli un Accordo di programma con il Commissario delegato per il raggiungimento dell'obiettivo del recupero del 60% degli imballaggi immessi al consumo nella Regione Campania, sostenendo, con proprie risorse, iniziative di sviluppo e potenziamento delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani;
  • che il decreto legge n. 61 dell' 11/05/2007 convertito, con modificazioni, con legge n. 87 del 5/7/2007 reca interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli ordinariamente competenti ;
  • che l'O.P.C.M. n. 3639 dell'11/01/2008 dispone che i Comuni della Regione Campania devono elaborare, anche in forma associata, un piano delle misure necessarie per la raccolta differenziata, avviandone la realizzazione nei successivi 30 giorni, nonché che, in caso di inadempimento, il Commissario Delegato per l'emergenza rifiuti nella stessa Regione deve nominare un commissario ad acta, che provvede entro 120 giorni dalla data della stessa O.P.C.M.;
  • che la raccolta differenziata riveste un ruolo essenziale, soprattutto con riferimento alla situazione in atto nella Regione Campania, che invece si attesta su livelli di raccolta ancora lontani dal raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  • che appare quanto mai necessario adottare iniziative che consentano il rapido accrescimento dei livelli di raccolta differenziata a partire dalla città di Napoli;
  • che il Piano Regionale dei rifiuti urbani della Regione Campania adottato con O. C. n. 500 del 30/12/07 ai sensi della legge n.87/2007, prevede il 25% quale obiettivo minimo di raccolta differenziata da raggiungere in tempi brevi e il 50% nei tre anni di vigenza del piano;
  • che a tal fine si rende opportuno delineare un percorso condiviso tra tutte le amministrazioni e i soggetti stipulanti che, anche in previsione del rientro alla gestione ordinaria, agevoli l'immediata attuazione delle misure idonee a garantire il conseguimento, entro il 2008, di un livello di raccolta differenziata pari ad almeno il 25% dei rifiuti prodotti nella città di Napoli;
  • che il Piano regionale prevede di implementare nella città metropolitana di Napoli e nei comuni dell'hinterland un modello di gestione per la raccolta differenziata fortemente contestualizzato in funzione della complessità urbanistica, utilizzando comunque tutte quelle forme di raccolta domiciliare che possono fornire risultati di intercettazione anche superiori rispetto a contesti meno complessi (es. carta e cartone presso esercizi commerciali e grandi utenze, raccolte dedicate presso le zone industriali,...); tale sistema dovrà agevolare il conferimento da parte dell'utente minimizzando gli spostamenti e prevedendo soluzioni puntuali (quali "isole ecologiche" di condominio o isolato) con strumenti di misura e premiazione finalizzati anche all'introduzione di forme di tariffazione puntuale;
  • che il piano prevede l'integrazione dei sistemi di base con soluzioni trasversali che costituiscono denominatore comune a livello regionale, tra le quali :
    • a. realizzazione di ecocentri, ossia di stazioni ecologiche costituite da strutture recintate e custodite per il conferimento delle frazioni riciclabili e di particolari tipologie non raccoglibili in forma ordinaria;
    • b. rapida attivazione di sistemi della raccolta differenziata della frazione umida organica di origine domestica su tutto il territorio regionale;
    • c. attivazione di raccolte porta a porta in tutti i Comuni della Regione per particolari frazioni merceologiche presso utenze particolari, anche abbinate alle ordinarie raccolte domiciliari nei centri abitati per ottimizzare i giri di raccolta, quali :

      • carta e cartone presso esercizi commerciali e altre grandi utenze;
      • frazioni secche riciclabili (vetro-plastica-lattine) presso bar e ristorazione;
      • raccolta dedicata per tutte le frazioni presso zone industriali ed artigianali;
      • rifiuto organico presso attività ristorazione e altre grandi utenze;
      • frazione vegetale;

  • che il Comune di Napoli ha approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 2671 del 3 agosto 2004 il "Programma comunale di gestione dei rifiuti urbani ed assimilabili 2004/2006", la cui validità è stata confermata nel corso della riunione del Consiglio comunale dell'11 dicembre 2007, prevedendo in aggiunta la realizzazione di un terzo impianto per la produzione di compost da rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata;
  • che il Comune di Napoli ha approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 12 del 22 febbraio 2006 il Regolamento comunale per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti;
  • che il Comune di Napoli ha affidato il servizio di gestione dei rifiuti urbani all'ASIA s.p.a., società di totale proprietà comunale;

     

  • che l'ASIA-Napoli spa ha ulteriormente sviluppato tale programma mediante il documento "La raccolta differenziata nel territorio del Comune di Napoli" e relativi allegati tecnici;

     

  • che il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania e il CONAI hanno stipulato in data 27 aprile 2007, l'Accordo di programma di cui all'articolo 4, comma 3, del citato decreto legge n. 263 del 9/10/2006 convertito, con modificazioni, con legge n. 290 del 6/12/2006;

     

  • che nel 2006 sono stati immessi sul mercato nazionale, secondo i dati CONAI, 12.178.000 tonnellate di imballaggi; la popolazione nazionale, nello stesso anno di riferimento, è pari a 59.777.348 abitanti; il pro-capite a livello nazionale è pari a circa kg 204; il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania determinerà, pertanto, gli imballaggi immessi al consumo nella città di Napoli sulla base dei rifiuti di imballaggio presenti nei rifiuti urbani della medesima città, tramite analisi merceologiche condotte sul rifiuto indifferenziato;

     

  • che, per quanto attiene all'impiantistica collegata alla raccolta differenziata, il citato Programma comunale prevede:
    • a. la realizzazione di 10 isole ecologiche (ecocentri), già finanziate dalla Regione Campania, di cui sinora solo 1 risulta realizzata , mentre 4 sono state progettate ma non ancora realizzate e 5 sono in corso di definizione;
    • b. la realizzazione di tre impianti di compostaggio, ad oggi al seguente stato di realizzazione:

      • per il primo impianto, con una potenzialità di trattamento di 24.000 t/a, localizzato all'interno del Sito di Interesse Nazionale Napoli Orientale ed in particolare nell'area ex ICM, si è già provveduto all'aggiudicazione dei lavori e ad al reperimento dei finanziamenti ma non si è potuto passare alla fase realizzativa in quanto non ancora terminata la fase di bonifica (ad oggi si sta terminando la fase di messa in sicurezza d'emergenza);
      • il secondo impianto di compostaggio è previsto all'interno del Parco di Bagnoli. Ad oggi esiste un progetto preliminare ma nessun finanziamento;
      • il terzo impianto è stato previsto nel corso della riunione del Consiglio comunale dell' 11 dicembre 2006 con cui si è riconfermata la validità del Piano. La localizzazione è prevista all'interno del Parco metropolitano delle Colline Napoletane, ma mancano sia progettazione che finanziamenti;

    • c. la realizzazione di un impianto per il recupero degli inerti, che non è stato ancora progettato.
    • d. esistono nel territorio del Comune due impianti di trasferenza dove si effettua la raccolta degli ingombranti;

     

  • che, per quanto riguarda la piccola impiantistica, sono state localizzate nel territorio comunale 100 ecopiazzole, 31 delle quali non risultano allo stato funzionanti in quanto sono state oggetto di atti di vandalismo; inoltre le campane destinate alla raccolta dei tessili e di piccoli elettrodomestici sono state ritirate in quanto hanno evidenziato problemi di sicurezza;

     

  • che si rende opportuno definire un cronoprogramma che definisca le misure da attuare con la relativa tempistica, anche al fine di agevolare la predisposizione, da parte del Comune di Napoli, del piano delle misure necessarie per la raccolta differenziata, ai sensi dell'articolo 3 della citata OPCM n. 3639 dell'11 gennaio 2008, che preveda il conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dal Piano regionali adottato in data 30 dicembre 2007;

     

  • che si rende opportuno assicurare il massimo coinvolgimento della cittadinanza e delle utenze sulle iniziative da attuare, prevedendo a tal fine adeguate e capillari campagne informative, incentivi a fronte di comportamenti virtuosi, nonché l'attivazione di canali di raccolta che coinvolgano le comunità civili;

     

  • che si rende opportuno altresì attivare un sistema di vigilanza e di controlli che contribuisca ad assicurare il corretto conferimento delle diverse frazioni di rifiuti da parte delle utenze

CONVENGONO QUANTO SEGUE

Articolo 1
(Oggetto e finalità)


  1. Il presente protocollo ha per oggetto la definizione di misure atte ad incrementare nell'immediato il livello di raccolta differenziata nella città di Napoli, favorendo al contempo una corretta ed efficace gestione dei rifiuti conferiti ed il loro effettivo avvio a riciclo e recupero di materia, nonchè la riduzione della quantità di rifiuti avviati allo smaltimento; il presente protocollo si prefigge altresì di agevolare la predisposizione, da parte del Comune di Napoli, del piano delle misure necessarie per la raccolta differenziata di cui all'articolo 3 della OPCM n. 3639 dell'11 gennaio 2008.

     

  2. Le amministrazioni e i soggetti firmatari si impegnano ad adottare, ciascuno nell'ambito delle proprie attribuzioni e secondo quanto indicato nei successivi articoli, le iniziative necessarie a realizzare le finalità di cui al comma 1.

Articolo 2
(Misure per l'incremento dei livelli di raccolta differenziata della frazione secca presso le utenze domestiche)


  1. Sono individuate le seguenti misure, finalizzate ad incrementare i livelli di raccolta differenziata della frazione secca presso le utenze domestiche:

    1. l'ASIA si impegna alla fornitura di raccoglitori (bidoncini o sacchi) per la raccolta domiciliare di carta e cartone, assicurandone l'attivazione, entro il 2008, in almeno 5 municipalità;
    2. l'ASIA si impegna altresì ad incrementare il numero delle campane per la raccolta del vetro e del multimateriale e a potenziare anche la frequenza, eventualmente con un numero maggiore di mezzi, del prelievo del materiale conferito, per evitare la saturazione dei contenitori;
    3. il CONAI si impegna a:

      • contribuire alla realizzazione della comunicazione informativa a supporto delle iniziative di cui al presente protocollo;
      • riconoscere per il 2008 un " success fee" al raggiungimento di obiettivi condivisi dai soggetti firmatari;
      • applicare per il 2008 in accordo con i Consorzi di filiera, deroghe a quanto previsto dagli allegati tecnici dell'Accordo quadro ANCI-CONAI , in particolare per le raccolte congiunte;
      • dare il proprio contributo, anche economico, alla identificazione e realizzazione di altre forme di raccolte selettive dei rifiuti di imballaggio.

Articolo 3
(Misure per l'incremento dei livelli di raccolta differenziata presso le utenze non domestiche)


  1. Al fine di incrementare i livelli di raccolta differenziata della frazione secca presso le utenze non domestiche l'ASIA si impegna a mettere in atto le seguenti misure:

    1. potenziamento della raccolta domiciliare di carta e cartone presso gli esercizi commerciali;
    2. realizzazione di un servizio porta a porta riservato esclusivamente ai pubblici esercizi di ristoro (bar, ristoranti, pizzerie), che preveda la raccolta di rifiuti in vetro e plastica/metalli, attraverso contenitori distinti;
    3. potenziamento della raccolta differenziata degli imballaggi in legno nel circuito dei mercati, nonché delle cassette in plastica per ortofrutta;
    4. realizzazione di un servizio riservato esclusivamente alla raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio (prevalentemente carta) presso gli istituti scolastici, in attuazione del Protocollo di intesa già stipulato in data 2 agosto 2007 tra Ministero della pubblica istruzione, Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania e Regione Campania, con l'adesione di CONAI, nonché presso gli uffici pubblici della città.

  2. Il CONAI si impegna a:

    1. offrire supporto manageriale nella fase di eventuale progettazione e start up delle attività di cui al comma 1;
    2. supportare l' ASIA nella definizione e attuazione di progetti di sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio assimilati provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO);
    3. effettuare un'analisi dell'impiantistica esistente per il trattamento e l'avvio a riciclo dei materiali di imballaggio raccolti, con l'obiettivo di valutare le eventuali necessità di miglioramento e/o potenziamento ai fini di una più efficiente, efficace ed economicamente ed ambientalmente sostenibile valorizzazione dei materiali con possibili ricadute positive sul territorio.

Articolo 4
(Impegni del CONAI)

Fermo restando il rispetto degli obblighi di legge, il CONAI si impegna a mettere a disposizione, entro un limite massimo di 3 milioni di euro e un limite minimo di 1 milione di euro, le risorse per l'attuazione di progetti condivisi.

Articolo 5
(Raccolta differenziata della frazione organica)


  1. Al fine di incrementare i livelli di raccolta differenziata della frazione organica l'ASIA si impegna a:

    1. realizzare il progetto pilota di raccolta differenziata dell'umido domestico nelle aree a vocazione residenziale, individuate nelle 10 municipalità;
    2. ampliare la raccolta della frazione organica (frazione umida e verde) da utenze non domestiche, quali piccole utenze commerciali, mercati, grandi utenze non ancora coperti dal servizio;
    3. diffondere informazioni alla cittadinanza sui risultati ottenuti.

  2. Il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania, in accordo con il Comune di Napoli, si impegna ad individuare ed autorizzare in via temporanea piattaforme di stoccaggio della frazione organica raccolta in maniera differenziata, da ricercare in siti non operativi del Ministero della Difesa ed eventuali altri siti.
  3. Il Comune di Napoli si impegna ad emanare un provvedimento che disponga l'obbligo di attuare il defogliamento dei vegetali da avviare alla vendita al dettaglio.

Articolo 6
(Misure relative all'impiantistica)


  1. Il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania si impegna ad autorizzare tutti gli impianti di gestione dei rifiuti di cui al presente Protocollo.
  2. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si impegna a ridurre i tempi di approvazione del progetto di bonifica dell'impianto di compostaggio da realizzare nell'area ex ICM, all'interno del Sito di Interesse Nazionale Napoli Orientale, al fine di dar luogo al celere avvio dei lavori di realizzazione dell'impianto.
  3. Per far fronte all'aumento della raccolta differenziata della frazione organica, Il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania, in attuazione dell'articolo 2, comma 4, della citata OPCM n. 3639 dell'11 gennaio e nelle more della realizzazione degli impianti previsti dal Programma comunale, provvederà, una volta saturata l'offerta regionale, a individuare impianti di compostaggio situati in altre regioni ove avviare i rifiuti raccolti.
  4. Il Comune di Napoli si impegna a realizzare e a fare entrare in esercizio tutte le 10 isole ecologiche previste dal Programma comunale entro il 2008, già finanziate dalla Regione Campania.
  5. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si impegna a concorrere al finanziamento delle attrezzature necessarie per l'allestimento delle 10 isole ecologiche di cui al comma 4, nella misura di un milione di euro;
  6. La Regione Campania si impegna a finanziare l'impianto di compostaggio nella zona occidentale;
  7. Il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania si impegna in particolare ad accelerare l'iter di approvazione e realizzazione dell'impianto di trattamento della frazione umida previsto nell'ambito del Parco metropolitano delle Colline Napoletane, al fine di poter dare corso al progetto-laboratorio di un circuito integrato di raccolta differenziata e recupero di alta qualità e valenza educativa e comunicazionale ivi previsto in collaborazione con le popolazioni, le associazioni ambientaliste, degli agricoltori e di volontariato, nonché l'Ente-Parco.


Articolo 7
(Iniziative di informazione, sensibilizzazione ed incentivazione della cittadinanza)


  1. La Regione Campania, la Provincia di Napoli e il Comune di Napoli, con la collaborazione del CONAI, si impegnano a realizzare una campagna di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini . In particolare la campagna, capillare, deve fornire tutte le istruzioni necessarie per consentire il corretto conferimento dei rifiuti in raccolta differenziata ed informare circa i risultati ottenuti e il percorso dei materiali differenziati verso circuiti di effettivo recupero.
  2. Il CONAI, nell'ambito delle iniziative di cui all'articolo 2, comma 4, e delle risorse di cui all'articolo 4, si impegna a ideare e finanziare iniziative che prevedano la corresponsione di premi al raggiungimento di risultati prefissati di raccolta differenziata; tali premi saranno rivolti in una prima fase agli istituti scolastici e alle comunità civili e successivamente, una volta disponibili i dati di raccolta relativi alle singole municipalità, almeno le due municipalità che hanno conseguito i risultati migliori. A tal fine il CONAI presenterà il programma delle iniziative al tavolo di cui all'articolo 9 entro due mesi dalla data di sottoscrizione del presente protocollo.
  3. Il Comune di Napoli si impegna ad individuare specifiche forme di premialità per tutti i residenti in edifici condominiali ove sarà possibile svolgere positivamente la raccolta differenziata domiciliare di carta/cartone e, ove previsto, frazione umida.

Articolo 8
(Ulteriori misure )


  1. Il Comune di Napoli si impegna ad istituire, mediante il distacco di almeno 20 vigili urbani, un nucleo operativo che operi su indicazione di ASIA per il controllo della correttezza dei conferimenti dei rifiuti urbani da parte delle utenze, irrogando le relative sanzioni.
  2. La Provincia di Napoli si impegna ad effettuare i controlli di cui al comma 1 anche mediante il proprio personale.
  3. L'ASIA per garantire l'attuazione delle azioni previste nel presente protocollo si impegna ad implementare, entro trenta giorni dalla data di sottoscrizione del presente protocollo, la struttura dedicata esclusivamente alla raccolta differenziata, così da garantire la continuità del servizio ed il costante monitoraggio sui risultati ottenuti e da conseguire.


Articolo 9
(Monitoraggio dei risultati conseguiti)


  1. I cronoprogrammi di tutte le attività e iniziative previste dal presente Protocollo saranno riportati nel piano delle misure necessarie per la raccolta differenziata di cui all'articolo 3 della citata OPCM n. 3639 dell'11 gennaio 2008.
  2. Le amministrazioni e i soggetti firmatari del presente protocollo designano ciascuna un proprio rappresentante per la partecipazione ad un tavolo, coordinato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che effettui il monitoraggio continuo dello stato di attuazione delle misure di cui al protocollo medesimo.
  3. L'attività di monitoraggio riguarderà in particolare:

    1. l'esame delle problematiche inerenti le raccolte differenziate attuate e la loro efficacia ;
    2. l'analisi della destinazione dei flussi di rifiuti intercettati e la verifica delle problematiche eventualmente emergenti rispetto all'ottimale collocazione; a tal fine l'ASIA si impegna a garantire l'avvio a riciclo e recupero di materia dei flussi di rifiuti intercettati con la raccolta differenziata e a renderne nota la destinazione;
    3. la verifica degli scostamenti tra i risultati attesi e i risultati conseguiti e l'individuazione di ulteriori esigenze di natura strumentale od operativa;
      d)l'individuazione dei correttivi eventualmente necessari per il miglior perseguimento degli obiettivi prefissati di cui al presente Protocollo o per la sua ulteriore implementazione.
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