Isclero, caccia agli scarichi illegali
Coldiretti, pronte le denunce
Le acque dell’Isclero? Un cocktail ad alto tasso d’inquinamento che ha tra i suoi ingredienti anche la salmonella e gli idrocarburi. Il dato, dopo l’allarme di alcune settimane fa, è stato ribadito ieri nel corso del summit sullo stato di salute del corso d’acqua che si è tenuto ieri ad Airola; alla conferenza dei servizi, indetta da Gianluca Aceto, assessore provinciale all’ambiente, hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni rivieraschi di Airola, Paolisi, San Martino Valle Caudina, Sant’Agata de’ Goti; l’Autorità Bacino dei fiumi Liri-Garigliano; l’Arpac e l’Asl di Benevento; la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale, la Polizia provinciale, la Polizia municipale di Paolisi; l’Associazione Italiana Coltivatori; la Coldiretti di Benevento, le associazioni ambientaliste Anuu e Ambiente e Vita. Dopo aver sottolineato la necessità di una presa di coscienza collettiva della gravità del problema, l’assessore Aceto ha ricordato che, con propria ordinanza, il presidente della Provincia ha vietato l’attingimento dell’acqua per fini irrigui. I rappresentanti di Arpac ed Asl esibendo dati e rilevazioni scientifiche, hanno concordemente confermato l’inquinamento del corso d’acqua e la pesante situazione ambientale in tutta l’area attraversata dal fiume, mentre l’Autorità di Bacino ha sollevato anche il problema della scarsa portata minima, compromessa dalle troppe concessioni di attingimento. È stato il Comandante del Corpo Forestale a soffermarsi sulle cause del problema: gli scarichi urbani incontrollati e la mancanza di un sistema efficiente di depurazione; poco efficaci, ha osservato, le sanzioni amministrative previste dalle norme vigenti in materia. L’associazione Ambiente e Vita, mostrando foto e rilievi del corso del fiume, ha poi dimostrato che l’inquinamento produce anche danni indiretti, come l’allontanamento dei turisti. Ma indubbiamente il settore maggiormente danneggiato è quello dell’agricoltura, e la Coldiretti ha annunciato che i coltivatori si costituiranno parte civile contro i soggetti inquinatori o comunque autori di omissioni sui controlli. L’assessore Aceto, nel concludere la riunione, ha annunciato che la Provincia è intenzionata a porre in campo controlli serrati per l’analisi della qualità dell’acqua proveniente dall’Irpinia, oltre che a soffermarsi su quella che attraversa il territorio sannita. Aceto ha inoltre auspicato l’approvazione del Piano di monitoraggio dei corpi idrici superficiali presentato alla Regione Campania, ma non ancora finanziato; ed ha sollevato il problema del coordinamento dei controlli sul territorio da parte delle Forze dell’Ordine. L’assessore ha quindi accolto la richiesta, da più parti formulata, sulle linee guida per la manutenzione delle sponde per i proprietari dei suoli rivieraschi ed ha ricordato che la Provincia intende investire ingenti risorse per la qualità e la sicurezza dei corpi idrici; sta predisponendo la Carta Ittica quale strumento di programmazione degli interventi in materia di corpi idrici; ha avviato la procedura per i lavori di messa in sicurezza delle sponde che sarà affidata nei prossimi giorni; ed ha concluso ribadendo la necessità di interessare tutte le amministrazioni e istituzioni del territorio sul problema degli scarichi urbani.