Emendamenti è duello al Senato La maggioranza va sotto due volte

Lavoratori dei consorzi di bacino ancora senza stipendio: a pagare saranno le Province. E anche le amministrazioni di Napoli e Caserta si faranno carico di versare gli stipendi dei dipendenti del cosiddetto consorzione che dovevano, invece, essere pagati con cinque milioni di euro stanziati dal governo. Ma i soldi non sono ancora arrivati: perciò, dopo una serie di incontri tra i rappresentanti degli enti territoriali e la struttura stralcio che fa attualmente capo a Vincenzo Galiani Caputo, si è stabilito che l’ente di piazza Matteotti si addosserà il compito di versare gli stipendi. Una decisione destinata a tamponare l’ennesima protesta dei lavoratori. Ieri giornata importante alla commissione del Senato sul fronte delle modifiche al decreto che segna la fine dello stato di emergenza in Campania. Governo e maggioranza sono andati sotto su alcuni emendamenti e in particolare su quello che riguardava la riorganizzazione della riscossione della tassa rifiuti in Campania. Dure le accuse del Pd anche sull’emendamento al testo del decreto 195 del relatore Antonio D’Alì che ha proposto di stabilire per legge il valore dell'impianto in 355 milioni, come previsto già da una prima stesura del decreto e come richiesto dalla società costruttrice, la Impregilo. «Sul decreto per l’emergenza rifiuti in Campania e sulla Protezione civile - ha detto il capogruppo del Pd in commissione Ambiente, Roberto Della Seta- la maggioranza non tiene: in commissione ambiente è andata sotto più volte, anche su emendamenti del relatore. La maggioranza si è spaccata su due emendamenti significativi: il primo era un emendamento del relatore d'alì che riorganizzava la riscossione della tariffa rifiuti in Campania e che è stato bocciato con il nostro voto contrario. Il secondo era un emendamento, originariamente proposto dalla Lega e fatto proprio dal Pd, che difendeva almeno in parte le prerogative dei comuni nella gestione dei rifiuti».