Cosentino, Cassazione rigetta il ricorso: «Legittima la richiesta di arresto»
Dda con l’accusa di concorso esterno in associazione
NAPOLI - La I sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso del sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino. I suoi legali - Stefano Montone e Agostino De Caro - avevano presentato istanza contro l’ordinanza di arresto emessa, nei confronti del sottosegretario, dalla Dda di Napoli con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi.
IL SOTTOSEGRETARIO RESTA LIBERO - Anche se la Suprema Corte ha confermato la legittimità della richiesta di custodia cautelare, Cosentino non subirà alcuna limitazione della libertà personale poiché la Camera dei deputati non ha dato l'autorizzazione per la richiesta di arresto.
LA REQUISITORIA - Stamani, nella sua requisitoria, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Vito Monetti, aveva chiesto di respingere il ricorso, così come è avvenuto. L'ordinanza di custodia cautelare - hanno spiegato stamani i legali di Cosentino parlando alla fine dell'udienza - potrebbe avere vigore solo al termine del mandato parlamentare del sottosegretario nel caso in cui la magistratura non avesse «ancora appurato l'estraneità di Cosentino ai fatti per i quali è stato emesso il provvedimento della Dda di Napoli».