Il summit A Palazzo Caracciolo per evitare l’impianto
FLUMERI.La Commissione ambiente e territorio provinciale riunitasi ieri mattina ha stabilito un criterio di condivisione tra l'ente di Palazzo Caracciolo ed il Comune di Flumeri: arrivare alla richiesta formale per l'accesso agli atti ministeriali relativi al progetto Edison. Lo scopo è ben preciso: individuare, rispetto alla procedura Via del 2006 (l'atto sostanzialmente fu favorevole, ma con delle prescrizioni), se esistono ancora le prescrizioni procedurali emerse all'epoca. «In tal caso - spiega il sindaco di Flumeri, Rocco Antonio Giacobbe -, ci sarebbero ampi margini per poter agire legalmente nei confronti della Edison». Aspetto per il quale si è discusso abbondantemente nel vertice di ieri. Vi hanno preso parte tecnici (presente il responsabile del settore ambiente, Antonio Mari, e l'avvocato Galietta), esponenti sindacali e naturalmente politici. Con il presidente della Commissione, Girolamo Giaquinto, Franco Di Cecilia e col sindaco Giacobbe, seduti al tavolo anche i consiglieri provinciali Amalio Santoro, Giovanni Romano, Pio Gagliardi, Franco Antonio Rossi e Franco Russo. La battaglia a sostegno della Valle dell'Ufita la si deve sostenere anche dal punto di vista tecnico e politico. «Faremo in modo - aggiunge Franco Di Cecilia, capogruppo consiliare Pdl, - che ognuno di noi, per le rispettive rappresentanze partitiche, trasferisca il problema a livello governativo. In questa maniera rafforzeremo dal punto di vista politico una scelta che stiamo sinergicamente sostenendo da tempo». E basta considerare le delibere che i vari enti, dal Comune alla Provincia, dalla Comunità Montana dell'Ufita al Consorzio di Bonifica dell'Ufita, hanno già sottoscritto. Intanto, oggi, in occasione dell'audizione convocata (ore 10.30) a Napoli dalla settima commissione Energia-Ambiente, sulla scorta di quanto deciso ieri ad Avellino, il fronte Provincia-Comune (presenti anche Cittadinanzattiva e «Le sentinelle dell'Ufita») chiederà espressamente al presidente della Commissione, Michele Ragosta, ma soprattutto agli assessori regionali Walter Ganapini e Riccardo Marone (dovrebbe esserci anche il collega D'Antonio), la rimozione del sito della centrale di Flumeri dal Paser (Piano d'azione per lo Sviluppo Economico Regionale). Ad annunciarlo Franco Di Cecilia: «Formuleremo la nostra decisione. E poi chiederemo di motivare le ragioni dell'inserimento nel Paser) della centrale di Flumeri». Vogliono vederci chiaro gli esponenti istituzionali irpini. E giocare tutte le carte per non vedersi sbarrare la strada della speranza. E così che dietro la richiesta in via di definizione per l'ottenimento del progetto presentato al Ministero bisogna leggere anche la volontà di individuare aspetti di criticità sui quali potersi appigliare. «E in quest'ottica non escludiamo un ricorso al Tar», annuncia Franco Di Cecilia». La riunione di ieri, inoltre, è servita a individuare un altro quesito importante da sottoporre all'attenzione della settima commissione regionale. «Puntiamo ad ottenere - sostiene il primo cittadino di Flumeri - non solo l'appoggio pieno da parte della Regione in vista del prossimo incontro ministeriale, ma soprattutto avanzeremo richiesta affinché gli enti territoriali, e in particolar modo la Provincia, siano coinvolti in maniera significativa in questa scelta tanto importante». Ad oggi, ad esempio, la Provincia, deputata a determinare le linee guida per lo sviluppo territoriale, in questa vertenza viene tagliata fuori, essendo coinvolta per semplice conoscenza e non per competenza.