Villa Literno, Ecoballe in fiamme
Ancora incerte le cause
L’incendio di alcune ecoballe al sito di stoccaggio di Villa Literno, in località Lo Spesso, per cause in corso di accertamento (non si esclude l’ipotesi dell’autocombustione), ha fatto temere il peggio per alcune ore. L’intervento di due squadre dei vigili del fuoco, arrivate da Caserta e Aversa, ha consentito di tenere sotto controllo l’incendio divampato al centro dell’isola. Secondo i pompieri, intervenuti dopo essere stati allertati intorno alle 12,30 dalla vigilanza, ci vorranno almeno due giorni per far rientrare completamente l’allarme. In tre anni, questo sarebbe il quarto caso. Tra le possibili cause, la presenza di batterie e ricariche e la fuoriuscita di gas. Ad accorgersi dell’accaduto sono stati solo in pochi. Gli amministratori di Villa Literno, guidati dal sindaco Enrico Fabozzi, si sono recati sul posto solo in tarda serata. «Dall’esterno - dice Antonio Ciliento, presidente del consiglio comunale - non si riesce a vedere niente. Non ci sono fiamme che lasciano presagire il peggio». All’inizio si era pensato che il fatto riguardasse le ecoballe della discarica di Giugliano, visto che «Lo Spesso» si estende anche sul territorio napoletano. Il timore più grosso adesso è per l’eventuale emissione di diossina che, negli anni scorsi, ha già messo in ginocchio i comparti dell’agricoltura e della zootecnia bufalina. Nei dintorni del sito di stoccaggio, a soli pochi metri, si coltivano ortaggi, verdure e d’estate fragole e meloni. Le prime battute di «lo Spesso» risalgono al 1998, quando al posto di una discarica di rifiuti solidi urbani, a Masseria Bianca, fu decisa la costruzione di una discarica per inerti e contestuale risanamento ambientale, mai però realizzati. Intanto, si arriva al 2003 e con l’emergenza rifiuti in Campania che va complicandosi, Villa Literno ritorna a essere sotto i riflettori. Il sito di stoccaggio delle balle bianche e celesti, coperte da grossi teloni neri, si estenderebbe su venti ettari di terreno agricolo. A essere state accumulate tra Villa Literno e il confinante territorio giuglianese, sarebbero 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti. Ecoballe che aspettano di essere bruciate o di essere allocate in cave dimesse così come si augura parte dell’amministrazione liternese, concorde con il filone degli ambientalisti che nell’inceneritore vedono un mostro ecologico più che un rigeneratore di energia. Sull’intero territorio comunale esteso per 70 chilometri quadrati anche due siti di interesse nazionale: Masseria Annunziata e Cupone Sagliano. Si tratta di due grosse cave di 10mila metri quadrati una e di 21mila metri l’altra, scavate negli anni ottanta quando si stavano realizzando alcuni tratti della superstrada.